Ritorno a scuola, distanziamento: quel metro ‘da bocca a bocca’ che può fare la differenza

Definiti per il ritorno a scuola a settembre due parametri di distanziamento: cattedra-banchi e alunno-alunno. Il distanziamento fisico degli alunni in classe ha infatti avuto due versioni diverse da parte del CTS (documento del 28 maggio e stralcio del 22 giugno); versioni che possono fare la differenza.

Nella versione del 28 maggiol’area dinamica di passaggio e di interazione (zona cattedra/lavagna) all’interno dell’aula dovrà avere una superficie adeguata tale da garantire comunque e in ogni caso il distanziamento di almeno 1 metro, anche in considerazione dello spazio di movimento”.

Nello stralcio del 22 giugno si precisa, invece, che “in ogni caso va prestata la massima attenzione al layout della zona interattiva della cattedra prevedendo tra l’insegnante e i banchi uno spazio idoneo di almeno 2 metri”.

Quel metro di differenza comporta un raddoppio dell’area di rispetto (dalla media di circa 5 mq della prima versione ad una media di 10 mq in quella successiva). Conseguentemente si renderà necessario l’arretramento della prima fila dei banchi e una riduzione dell’area utile per collocare banchi e alunni.

Il distanziamento fisico tra gli alunni nella versione del 28 maggio prevedeva che “Il layout delle aule destinate alla didattica andrà rivisto con una rimodulazione dei banchi, dei posti a sedere e degli arredi scolastici, al fine di garantire il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro, anche in considerazione dello spazio di movimento”.

Come si poteva calcolare quel distanziamento interpersonale? Probabilmente considerando le estremità del corpo dell’alunno; non quindi da banco a banco, ma da sedietta a sedietta.

In una virtuale area personale delimitante lo spazio assegnato ad ogni alunno potrebbe quindi essere di circa mq 1,4-1,5 (1,20×1,25).

Considerata questa area occupata da ogni alunno, si può calcolare la capienza massima dell’aula per l’area riservata agli alunni.

In un’aula tipo di 36 mq, detratta l’area di rispetto di 10 mq, i restanti 26 mq consentono una capienza massima di 17-18 alunni

Ma il documento stralcio del CTS del 22 giugno, pur confermando il metro di distanziamento interpersonale, precisa che va calcolato da bocca a bocca. Come se l’ingombro del corpo non contasse. La conseguenza non è da poco.

L’area virtuale che può delimitare lo spazio personale è quindi di un metro per un metro, cioè un solo metro quadrato.

Conseguentemente nell’aula tipo di cui sopra la capienza massima può essere di 26 alunni, cioè 7-8 alunni in più rispetto alla precedente applicazione.

L’intervento bocca a bocca (ci si perdoni l’accostamento improprio) servirebbe a ridare respiro al distanziamento salvando molte aule in crisi di capienza. Ma era questo l’effetto precauzionale voluto dal CTS nel raccomandare quel nuovo tipo di distanziamento?

Potrebbe essere quanto mai opportuna una precisazione in merito da parte dello stesso CTS.  

 

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