Ritorno a scuola: da oggi, 11 gennaio, restano in DAD circa 3,7 milioni di alunni. Azzolina: ‘Sono preoccupata’

Dopo il complessivo rientro in presenza il 7 gennaio degli alunni del primo ciclo, il variegato quadro dei rientri a scuola degli alunni deciso dalle singole regioni, determina da oggi, 11 gennaio una situazione disomogenea sul territorio con la maggior parte degli studenti delle superiori ancora in DAD. Secondo una nuova elaborazione di Tuttoscuola su dati MI  per le secondarie di secondo grado tornano in presenza dall’11 gennaio al 50%, gli studenti toscani, quelli abruzzesi, valdostani e quelli delle province autonome di Trento e Bolzano. Azzolina: “La DaD non funziona più, sono preoccupata”.

Tutti i bambini delle scuole dell’infanzia sono già in presenza dal 7 gennaio, mentre in Sicilia, Puglia e Campania gli alunni del primo ciclo restano a casa (in Campania sono a scuola gli alunni del 1° e 2° anno della primaria).

Su un totale di poco più di 8,5 milioni di alunni delle scuole statali e paritarie, il 57% seguirà le attività didattiche in presenza, mentre il restante 43% sarà in DAD.

A scuola saranno presenti complessivamente poco più di 4,8 milioni di alunni, mentre quasi 3,7 milioni seguiranno le attività da casa in DAD per pochi o tanti giorni, in base alle diverse ordinanze disposte dalle Regioni.   

“E’ difficile per gli studenti comprendere perché non rientrano a scuola, capisco le loro frustrazione: la scuola è un diritto costituzionale se a me avessero tolto la scuola non sarei probabilmente qui”. Così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a Radio Rai 1. “Nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore e questo creerà profonde cicatrici, i ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità. Si fa l’errore di credere che la scuola non produca incassi: se io chiudo un negozio so purtroppo quanto ho perso, sulla scuola questo discorso non si fa ma i costi sono altissimi. Sono molto preoccupata, oggi la dad non può più funzionare, c’è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati ed sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica”.

“Il rischio zero non esiste, ma non esiste in alcun ambito – ha aggiunto – . All’interno delle scuole il rischio è molto basso e lo testimoniano gli studi italiani ed europei. La scuola si è organizzata molto bene. Io ho fatto tutto quello che potevo fare, chiedo a tutti di trattare la scuola non in modo diverso di come si trattano le attività produttive”, ha concluso la ministra Azzolina. 

“Da parte mia non vuole esserci polemica con le Regioni. Ma bisogna dire quelli che sono i fatti: volevamo riaprire le scuole il 9 dicembre, qualcuno ci disse no, ma le attività produttive sono partite. Il 23 dicembre si è stipulata un’intesa all’unanimità con le Regioni che hanno garantito che al 50% le scuole superiori sarebbero rientrate. E’ partito un lavoro immane nei tavoli con i prefetti e sono stati previsti molti bus in più. A inizio gennaio molti presidenti di Regione hanno detto che erano addirittura pronti a far rientrare il 75% dei ragazzi in aula. Ci sono regioni che hanno lavorato bene come la Toscana, noi al ministero abbiamo monitorato tutto, abbiamo fatto informative; il lavoro fatto dai dirigenti scolastici è stato encomiabile. E’ difficile per gli studenti comprendere perché oggi non si riapre: hanno ragione, capisco le loro frustrazioni, la scuola è un diritto costituzionale se a me avessero tolto la scuola non sarei probabilmente qui”. 

“Il ministro sta lavorando” in vista della maturità. “Abbiamo chiesto agli studenti di farci delle proposte: lo scorso anno ci hanno presentato proposte ragionevoli; una decisione la prenderemo a breve, i ragazzi a causa dell’incertezza assoluta per le date che slittano come la tela di Penelope, hanno bisogno di avere certezze che il ministero deve dare”. 

Il ministro è intervenuto anche sul concorso straordinario che “riprenderà, il 75% delle prove è stato svolto, i commissari potranno iniziare a correggere le prove già svolte, al più presto termineremo le prove di quel concorso, mancano 4 giorni per finire. Poi partirà il concorso ordinario”.