Ritorno a scuola a settembre: il difficile compito della task force

Nell’elenco degli invitati al tavolo di concertazione di oggi pomeriggio, 4 giugno, sembra non essere stato compreso il rappresentante della task force, coordinata dal prof. Patrizio Bianchi, a cui toccherà il non semplice compito di fornire alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, le indicazioni per l’organizzazione delle scuole alla riapertura di settembre.

Sarà comunque quel gruppo a fornire indicazioni eventualmente arricchite dalle proposte che verranno dal tavolo di concertazione.

Il gruppo forse potrà utilizzare anche l’ampia gamma di dati raffiguranti l’intero sistema scolastico nazionale che il CTS ha pubblicato nel suo documento del 28 maggio scorso.

Tra questi dati probabilmente non potrà utilizzare quello sugli edifici scolastici (tab. 7) definiti in 58.823 unità, anziché in 40.160 (quasi un terzo in meno), in quanto molti sono stati conteggiati più volte in presenza delle diverse scuole ospitate.

Per il gruppo di lavoro, anziché il numero degli edifici, il loro volume e la superficie, servirà forse conoscere piuttosto il numero delle classi presenti in ogni scuola, perché è proprio su quelle che si dovrà operare in termini di riorganizzazione del servizio, tenendo fisso il vincolo del distanziamento e operando, a seconda delle situazioni, sugli spazi aula, sul raggruppamento di alunni, sulla rimodulazione dell’orario di lezione e sull’eventuale potenziamento dell’organico docenti.

Ci permettiamo di avanzare una proposta operativa da attuare in due fasi.

Individuare subito le possibili variabili degli interventi organizzativi, poi, in un secondo momento (pressoché immediato) operare in modo induttivo, chiedendo a tutte le 8.224 istituzioni scolastiche una esatta ricognizione delle applicazioni possibili per le scuole dipendenti.

Dal riscontro generale potranno essere disposti da parte del ministero gli interventi di sostegno con eventuale quantificazione degli oneri.