Ritorno a scuola: a settembre ancora distanziati e con mascherina, ma gli spazi restano gli stessi. Un nuovo anno con la DaD?

Il Cts in queste ore è stato chiaro: a settembre si dovrà tornare in classe mantenendo ancora l’obbligo di mascherina e di distanziamento. Ma se la situazione spazi degli istituti scolastici non è cambiata, non si potrà certo tornare in presenza a settembre al 100%, ma esattamente con le stesse percentuali di giugno scorso: al 70%. Questo significa che ripartiremo a settembre prossimo con una parte di classe in DaD? “Lavoriamo per la scuola in presenza, senza se e senza ma”, ha provato a tranquillizzare gli animi il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi: a settembre dunque la scuola dovrà essere in presenza per tutti, tenendo tuttavia presente la lezione avuta dall’uso della didattica a distanza e in generale delle nuove tecnologie. Non mancano tuttavia i dubbi e le perplessità al riguardo.

Sono tanti infatti a dubitare che il nuovo anno scolastico potrà davvero essere per tutti in presenza, come per esempio l’assessore regionale alla Salute dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini, che – secondo quanto riporta IlSole24Ore – chiede che nella gestione dei focolai a scuola si consideri la situazione degli alunni vaccinati. “Se ci fosse un focolaio in una classe oggi vanno tutti in Dad. Io chiedo di considerare anche la popolazione vaccinata – ha dichiarato l’assessore -. Se si dovesse rimanere a scuola, in virtù dello status di vaccinazione, potrebbe diminuire la DaD”. Più sereno è invece l’assessore alla Salute del Lazio, Alessio Amato, secondo il quale a settembre ci sarà una immunità diffusa con il 70-80% degli studenti vaccinati e non sarà più necessario fare ricorso alla didattica a distanza.

“Là dove le percentuali di vaccinati saranno elevate si può ipotizzare un ritorno alla normalità, i ragazzi del resto sono molto convinti dell’utilità della vaccinazione, non abbiamo problemi a convincerli, ci tengono alla libertà di movimento”, ha commentato il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli.

Tuttavia il pronunciamento di queste ore del Comitato tecnico scientifico lascia perplessi sindacati e molti dirigenti scolastici. “Mantenere il distanziamento, usare le mascherine e altro implica che gli studenti dovranno essere nuovamente impegnati nella Dad”, ha detto Mario Rusconi, presidente dell’Associazione presidi di Roma e Lazio.

Perplessi anche i sindacati: “A 16 mesi dalla pandemia la sicurezza a scuola è ancora lontana”, ha commentato Rino Di Meglio della Gilda, mentre la Cisl con Maddalena Gissi annuncia che il sindacato è pronto a far sentire la propria voce e Francesco Sinopoli che guida la Flc Cgil chiede un incontro urgente al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. 

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