Noi elettori riscopriamo l’importanza di una professione pericolosa: l’insegnamento

Siamo alla vigilia di una tornata elettorale in un momento molto difficile, per il nostro Paese, per l’Europa, per il mondo.
È già stato detto e scritto tanto, sulla pochezza di contenuti, la rissosità di una campagna elettorale dove si pensa più a squalificare l’avversario che a presentare un’idea di Paese credibile, la fiera degli ego, lo sprezzo del ridicolo, la spregiudicatezza dei voltagabbana, le promesse elettorali alle quali non crede per primo chi le avanza. Non sono tutti così, anche se i più sono così, e chi cerca il ragionamento ed è pacato, risulta noioso.

Penso però sia sbagliato dare tutta la colpa ai partiti (che quasi più non esistono, sostituiti da un’opinione pubblica gassosa guidata da macchine elettorali a favore di chi, di volta in volta, risulta più popolare) e pensare che noi, gli elettori, siamo tanto diversi.

Come ha detto Papa Francesco, inutile perdere tempo per lamentarci degli errori degli altri. È meglio utilizzarlo per riflettere su di noi.

Dobbiamo rassegnarci, forse adeguarci, o possiamo fare qualcosa per contribuire a uscire da questo pantano?

Per chi ha responsabilità educative, per gli insegnanti in particolare, si offre la grande opportunità di riscoprire l’importanza di una professione pericolosa.

Scopo della scuola è la formazione di cittadini attivi, responsabili, competenti. Questo viene prima di tutte le altre finalità, pur importanti.

Ecco perché si può fare tanto, e subito, anche se si lavora per un futuro che forse non vedremo.

Essere insegnanti, seminare in profondità quanto il più grande libro di testo a nostra disposizione ci indica, la nostra Costituzione.

Prendendo lo spunto da questa riflessione del professor Fiorin, chi vuole inviare le proprie osservazioni e riflessioni può farlo scrivendo a redazione@tuttoscuola.com. Ne daremo conto.

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