Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Ripensare la via italiana dell’inclusione

In corso a Roma un seminario nazionale sulla disabilità e bisogni educativi speciali

È in corso al ministero dell’istruzione a Roma un seminario nazionale su “Valori, problemi e prospettive” della via italiana all’inclusione scolastica.

Dopo decenni di esperienze di inserimento dei disabili nelle scuole italiane (un modello di inclusione assunto a riferimento in Europa e non solo) il “nostro Paese è ora in grado – si legge nella documentazione del Seminario – di considerare le criticità emerse e di valutare la necessità di ripensare alcuni aspetti dell’intero sistema”.

A proposito di criticità del nostro sistema di inclusione, secondo il prof. Italo Fiorin dell’Università Lumsa di Roma sono questi, tra gli altri, i principali elementi critici:

– alta mobilità dei docenti di sostegno;

– la scelta del “mestiere” di docente di sostegno come via privilegiata per l’accesso al ruolo;

– una formazione specialistica non adeguata sia in ingresso che in servizio;

– il mancato coinvolgimento degli insegnanti curricolari;

– la crescita delle certificazioni rilasciate agli alunni per ottenere il sostegno;

– la casualità che contrassegna l’assegnazione di un docente ad alunno.

Viene annunciata una specifica direttiva ministeriale per la presa in carico di alunni con BES, Bisogni Educativi Speciali (disabili, alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento e alunni con svantaggio socio-economico, linguistico e culturale).

Tra le strategie di intervento viene annunciato che tale direttiva prevederà, tra l’altro, che “Le scuole – con determinazioni assunte dai Consigli di classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico – possono avvalersi per tutti gli alunni con BES degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previsti dalle disposizioni attuative della legge 170/2010”.

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