Rilanciare la scuola. La proposta della Cisl-scuola in un documento

La Cisl-scuola ha presentato oggi, 18 dicembre, via webinar, un proprio articolato documento con indicazioni e proposte su ciò che è necessario fare perché il dopo pandemia veda un rilancio di attenzione e di investimenti per il nostro sistema scolastico.

A confronto Maddalena GissiRaffaele MantegazzaDino CristaniniAlessandro Rosina. Coordina Gianna Fregonara (Corriere della Sera). Conclusioni di Annamaria Furlan.

La proposta si articola su diverse tematiche di grande respiro culturale e sociale, inducendo ad una riflessione e condivisione il mondo politico e le istituzioni del settore.

Nel suo complesso e per la sua apertura il documento non solo rappresenta un gradito dono natalizio, ma può indubbiamente costituire una preziosa base di riferimento per un necessario rilancio del nostro sistema scolastico che le ultime rilevazioni europee hanno rilevato ancora in affanno.

Il documento, accompagnato da schede esplicative, si articola su questi argomenti-proposta:

– Cambiare la governance del sistema
– Strutture e infrastrutture
– Intervenire sui parametri gestionali
– Programmare politiche del personale
– Supportare lo sviluppo delle competenze professionali del personale
– Rivedere i curricoli
– Sostenere la ricerca educativa
– Un nuovo sistema di orientamento
– Istruzione terziaria – Ricomporre gli squilibri territoriali
– Aggiornamento indicatori Bes.

Clicca qui per leggere il documento

Nel dettaglio, il documento della Cisl-scuola per il rilancio dell’istruzione, presentato oggi, si apre con la considerazione di fondo secondo cui “qualsiasi intervento puntiforme e settoriale, se non collocato in uno scenario generale che ricostituisca il quadro delle responsabilità del sistema collettivo nei confronti della scuola, è destinato a essere poco efficace”.

È necessario individuare e analizzare problemi i noti problemi della scuola e studiare risposte complessive e articolate che coinvolgano più livelli istituzionali e sociali, evitando azioni spot, destinate a perdere di efficacia se non poste in connessione tra loro e con il generale impegno di rinnovamento del Paese. Le azioni di innovazione devono essere accompagnate da provvedimenti legislativi o amministrativi di semplificazione o di armonizzazione, spesso resi necessari dalla pesante stratificazione normativa alla quale si è assistito negli ultimi anni in materia di Istruzione.

La prima delle dieci proposte contenute nel documento della Cisl-scuola è radicale: Cambiare la governance del sistema

Secondo il sindacato diretto da Maddalena Gissi, occorre ripensare le modalità di governo dell’Istruzione cominciando a sciogliere nodi fondamentali nella individuazione delle competenze tra Stato, Regioni, Enti locali, Autonomie scolastiche, con un deciso superamento delle disuguaglianze sul territorio nazionale e una semplificazione della governance.

“L’Istruzione, nella specificità del servizio che offre, è infatti condizionata per il suo funzionamento dal sistema di competenze che la vede dipendere, per le infrastrutture e i servizi necessari, da altri enti e istituzioni. La riduzione dell’investimento pubblico di questi ultimi decenni non solo ha annichilito l’Istruzione con conseguenze sugli organici, sul dimensionamento, sulla numerosità delle classi, ma ha avuto un effetto esponenzialmente amplificato su questo settore per il fatto che le scuole sono dipendenti per il loro funzionamento da una rete di servizi che devono essere garantiti da altri Enti, a loro volta toccati dalla riduzione di risorse”.

L’effetto del mancato investimento di risorse ha diverse e pesanti conseguenze.

“La scuola dunque è stata colpita due volte: oltre agli investimenti diretti relativi al servizio Istruzione, sono anche venuti meno interventi e investimenti che comunque hanno importanti ricadute sulla qualità ed efficienza del sistema scolastico, come ad esempio la manutenzione degli edifici, la fornitura di servizi per l’inclusione, trasporti dedicati, diritto allo studio, medicina scolastica, ecc. In tal senso andrebbero chiaramente definiti i livelli essenziali che devono essere ordinariamente garantiti al sistema scuola in termini di servizi assicurati da altri enti; occorre individuare modalità di intervento sostitutivo e di conseguente sanzione ove questi servizi essenziali non siano garantiti, nonché attuare azioni che devono essere rivolte al recupero del divario tra diverse realtà territoriali”.