Riforme. Una riflessione di ‘Tuttoscuola’

In un articolo che compare nel numero di giugno di Tuttoscuola (“La nona di Letizia”), dedicato al decreto legislativo sul secondo ciclo, si sviluppa una analisi comparativa tra questo provvedimento e il modello di riforma della scuola secondaria superiore prefigurato nella legge n. 30/2000 (Berlinguer), notando che per molti aspetti le analogie sono più rilevanti delle differenze.
Si nota peraltro che sia la legge n. 53/2003 che la legge n. 30/2000, approvate da maggioranze chiuse al dialogo con l’opposizione, hanno dato luogo ad una dialettica volta più a demonizzare l’”avversario” che a cercare soluzioni positive.
Ma allora, si chiede l’articolista di Tuttoscuola, perché non provare in questa fase conclusiva della legislatura ad abbassare i toni, evitando da una parte e dall’altra forzature che renderebbero ancora più difficile trovare un minimo di convergenza sulle priorità strategiche della nostra scuola?
Sarebbe del tutto insensato sperare che i due schieramenti, o meglio le loro leadership responsabili, si impegnassero, per esempio, a non procedere in futuro a riforme strutturali del sistema formativo se non con una maggioranza parlamentare di due terzi?
Se l’attuale opposizione prendesse un impegno di questo genere, l’attuale maggioranza potrebbe a sua volta desistere dal condurre in porto a tappe forzate l’attuazione della legge n. 53 senza tener conto di contributi positivi offerti dall’opposizione. Sulla terra bruciata, questa è la riflessione conclusiva che compare su Tuttoscuola, è sempre difficile costruire. “Per chiunque“.