Riforma, rinviata l’udienza del Tar

La newsletter di Tuttoscuola di questa settimana ha dato notizia del rinvio della attesa udienza del 17 giugno del Tar Lazio sul ricorso dei sindacati confederali della scuola contro i provvedimenti di riforma. “Voci non confermate parlano di rinvio richiesto dagli stessi sindacati“, aggiungeva “TuttoscuolaNEWS”.
L’indiscrezione, raccolta e verificata da Tuttoscuola in ambienti ben informati, ha trovato puntuale conferma. L’udienza è stata rimandata, dietro istanza di rinvio presentata dai sindacati in data 5 giugno 2004, come si è appreso ieri.
L’indiscrezione filtrata adduceva anche le possibili motivazioni che avrebbero spinto i sindacati a questa mossa (il presunto sentore di una pronuncia a loro non favorevole): è evidente che entriamo qui nel campo delle illazioni, che Tuttoscuola come tali per completezza di cronaca ha riportato, distinguendole accuratamente dalla notizia.

La cosa non è piaciuta alla Cgilscuola che in una nota apparsa sul proprio sito (www.cgilscuola.it) ha spiegato che il rinvio è stato richiesto per la necessità di presentare “motivi aggiunti avendo noi impugnato anche le ultime disposizioni emanate dal ministero, in particolare quelle riferite all’adozione dei libri di testo“. Bene ha fatto la Cgil a precisarlo, fornendo un ulteriore elemento di chiarezza su un tema di grande interesse per tutti gli operatori della scuola.

Peccato che all’estensore della nota cgiellina siano anche sfuggite, riferendosi alla notizia di Tuttoscuola, espressioni quali “stupefacente leggerezza” e addirittura “autentica disinformazione”. Espressioni che non possono essere accolte, tanto più che la notizia è risultata confermata dai fatti.

La Cgilscuola fa poi notare giustamente che comunque si tratta di richiesta di sospensiva e non di giudizio finale di merito. Lo sappiamo bene, ma ciò non toglie che, pur trattandosi di sospensiva, la pronuncia che ne uscirà, a favore o contro la riforma del ministro (anche se non legata al futuro giudizio finale di merito), avrà in ogni modo effetto dirompente.
Non sarà l’ultima spiaggia per nessuna delle parti, ma certo avrà, in ogni caso, rilevanti effetti politici.