Riforma istruzione tecnica: bene dice Aprea, male ribatte Scrima

Valutazioni di segno opposto nei confronti del Regolamento sull’istruzione tecnica approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri.

Il rilancio dell’Istruzione tecnica è la risposta più adeguata alla crisi economica, poiché contribuisce a qualificare il nostro capitale umano, in maniera  adeguata alle sfide imposte oggi al nostro mondo produttivo dall’economia globale. Questo rinnovato investimento sull’Istruzione tecnica e professionale tornerà ad essere come nell’epoca del boom economico un asse portante dello sviluppo nazionale“. Lo ha affermato l’on. Valentina Aprea, presidente della Commissione Cultura della Camera.

È un’ottima notizia – ha proseguito Aprea – l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri dei Regolamenti di riordino dell’Istruzione tecnica e professionale. Il processo di riforma della scuola riprende il suo corso e compie un’altra tappa fondamentale. Il ministro Gelmini ha saputo valorizzare la parte più efficace della riforma Moratti, … ma anche recuperare il proficuo lavoro svolto dalla Commissione De Toni, voluta dal Governo Prodi“.

È di diverso avviso il segretario generale della Cisl-scuola, Francesco Scrima.

I regolamenti sull’istruzione tecnica e professionale licenziati oggi in prima lettura dal governo “rischiano di segnare la brutta conclusione di un percorso che si era ben avviato. Non si può accettare che la riforma sia condizionata oltre misura dalla logica del risparmio a tutti i costi“.

Cisl e Cgil, osserva Scrima, avevano condiviso il documento per la riforma  dei tecnici e dei professionali preparato dal precedente governo.

Ora chiedono “che si apra immediatamente un confronto politico vero, che consenta di intervenire con le necessarie modifiche ai regolamenti prima della loro definitiva approvazione. Al Governo – chiude Scrima – chiediamo di utilizzare il percorso istituzionale che attende i nuovi regolamenti per una reale apertura al confronto“.