Riforma della riforma/2. "Una scelta sbagliata e pericolosa"

La prima ed immediata reazione non può che essere di stupore: dall’abrogazione delle leggi Moratti, da moltissimi ritenuta prioritaria alla vigilia delle elezioni, ci troviamo alla proroga della legge Moratti!”.
Finora la cosiddetta “sinistra radicale” (Rifondazione, Comunisti italiani, Verdi) ha mantenuto una linea di controllato riserbo, almeno a livello dei suoi esponenti più rappresentativi (ministri, responsabili politici di vertice), ma non c’è dubbio che la sua base – movimenti, comitati, sindacalisti soprattutto della Flc-Cgil – sia scontenta di alcune decisioni prese dal governo. La frase sopra riportata, contenuta in un articolato documento intitolato “Una scelta sbagliata e pericolosa” – diffuso dal Comitato di Firenze del movimento “Per la scuola della Repubblica” – ne è una testimonianza.
Il ragionamento è semplice: se l’efficacia della legge di delega n. 53/2003 è prorogata al fine di adottare “disposizioni correttive ed integrative” dei decreti legislativi emanati dal precedente governo, come prevede il decreto legge approvato, questo significa, a norma dell’art. 76 della Costituzione, che l’attuale governo non potrà che operare “nel rispetto dei medesimi criteri e principi direttivi” della legge di delega. Che resta quindi confermata nelle sue linee essenziali.
Ciò sarebbe in contraddizione con l’impegno contenuto nel documento programmatico dell’Unione, dove si dice che “con gli atti dei primi mesi di governo, in radicale discontinuità con gli indirizzi e le scelte di centro-destra, abrogheremo la legislazione vigente in contrasto con il nostro programma“. Ma in questi primi atti del nuovo governo – si fa notare da sinistra – la “radicale discontinuità” ancora non si coglie…