Rientro in presenza, Sinopoli (Flc Cgil): ‘Niente monitoraggio, nessuna scelta su trasporti dedicati e niente tamponi. E la sicurezza?’

Da  oggi,  7 aprile, più di 5 milioni di alunni tornano a scuola in presenza “senza che siano state messe in campo concrete misure per garantire la sicurezza di studenti e personale scolastico. Nessuna indicazione alle scuole per realizzare un sistema di monitoraggio nazionale, nessuna scelta su trasporti dedicati, nessuna possibilità di prevedere più ridotti gruppi di alunni o con più docenti o maggiore disponibilità di spazi, niente neanche rispetto all’annunciato ‘Piano Miozzo’ sui tamponi da effettuare prima del rientro“. E l’allarme lanciato da Francesco Sinopoli, segretario Flc Cgil.

“Sapevamo che si trattava di un progetto molto ambizioso – ha detto ancora Sinopoli -, ma abbiamo sperato che potesse realizzarsi almeno su un campione della popolazione scolastica: di fatto ad oggi il Governo e il Ministero dell’Istruzione non dispongono e non diffondono dati sui contagi a scuola e stanno operando scelte dettate più dalla volontà, che dalla consapevolezza. Importante il dato sulla vaccinazione del personale scolastico, che sta rispondendo positivamente alla campagna messa in atto, ma che non può essere sufficiente a garantire una riapertura in sicurezza. Il ritorno a scuola in queste condizioni, sembra più un atto volontaristico del Governo che una scelta consapevole accompagnata da misure concrete”.

“Il dibattito sulla scuola è, purtroppo, inquinato dalla necessità di dare risposte alle famiglie senza concentrarsi sulle effettive necessità per rendere sicuro questo contesto – conclude il segretario Flc Cgil -. In particolare manca una progettualità soprattutto in vista del primo settembre, per questo chiediamo al Ministro che ci convochi al più presto per la definizione una road map, con l’indicazione di azioni concrete e non solo di atti sostanzialmente privi dell’adeguata sicurezza per tutti”.