
Rientro in classe: le difficoltà delle scuole dell’Infanzia

Il problema dei banchi monoposto di cui si sta tanto discutendo in questi giorni non riguarda la scuola dell’infanzia che non ha nemmeno bisogno di utilizzare (quando arriverà) il cruscotto informativo. La conformazione delle aule destinate ad accogliere le sezioni non richiede specifici parametri per definirne la capienza. I bambini non dovranno nemmeno indossare le mascherine per proteggersi dai contagi. Tutto semplificato? Niente affatto.
L’età dei piccoli e la mancanza di autonomia rendono particolarmente complessa la loro gestione e la conduzione delle attività educative che comunque e in ogni modo devono fare i conti con le limitazioni e le prescrizioni sanitarie generali.
Nella previsione, non ancora definita, che le sezioni possano essere sdoppiate o suddivise in gruppi a causa della loro numerosità (il numero massimo di bambini per sezione è 29) la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina ha reso nota l’intenzione (non ancora accompagnata da proposte specifiche) di integrare gli organici della scuola dell’infanzia.
Attualmente l’unico punto di riferimento è contenuto nelle linee guida del Piano Scuola 2020-2021 che ha dedicato al settore uno spazio puntuale e ricco di indicazioni.
Di seguito la premessa:
“Educazione e cura per i piccoli. I bambini di età inferiore ai sei anni hanno esigenze del tutto particolari, legate alla corporeità e al movimento: hanno bisogno di muoversi, esplorare, toccare. Il curricolo si basa fortemente sulla accoglienza, la relazione di cura, la vicinanza fisica e il contatto, lo scambio e la condivisione di esperienze.
Pertanto, la prossima riapertura richiede l’adozione di misure particolarmente attente alla garanzia del rispetto non solo delle prescrizioni sanitarie, ma anche della qualità pedagogica delle relazioni. L’organizzazione dei diversi momenti della giornata educativa dovrà essere serena e rispettosa delle modalità tipiche dello sviluppo infantile, per cui i bambini dovranno essere messi nelle condizioni di potersi esprimere con naturalezza e senza costrizioni. Un’attenzione particolare va data ai bambini che per la prima volta risultano iscritti, prevedendo per essi (e per i loro genitori) momenti riservati di ascolto e di primo ambientamento. Questa avvertenza è importante per tutti i bambini frequentanti, per i quali vanno riannodate esperienze bruscamente interrotte e che vanno preparati al nuovo incontro, coinvolgendoli gradualmente – considerata la loro tenera età – nella assunzione delle nuove regole di sicurezza e di rispetto. Ad esempio, il rito frequente dell’igiene delle mani, la protezione delle vie respiratorie, la distanza di cortesia, potranno diventare nuove “routine” da vivere con serenità e gioiosità”.
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