Riduzione delle vacanze scolastiche, utili o inutili?

Circa la pubblicazione di uno studio sui benefici dell’accorciamento delle vacanze scolastiche, cui abbiamo dedicato un articolo di TuttoscuolaFOCUS, ci ha scritto, criticandoci, il lettore Elvio Mori, di cui pubblichiamo l’intervento.

Invitiamo i lettori interessati a intervenire sull’argomento, o a offrire nuovi spunti di discussione, a scriverci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Gentile Tuttoscuola,

chiarisco subito che argomento la mia risposta sul piano NON sindacale-contrattuale (che meriterebbe comunque un ampio capitolo dedicato), ma su tutti gli altri piani possibili.

Se già i nostri allievi (anche benestanti!) stanno a scuola più ore della media Ocse ed i loro risultati sono spesso così scadenti, mi pare azzardato sostenere (con quali dati, sarei davvero curioso di leggere!…) che la soluzione potrebbe stare nel costringerli a scuola durante l’estate!

Quanto sopra anche nella citata, diversa ipotesi di accorciarmento delle vacanze estive e di allungamento delle altre!   (… Ma, allora, l’aritmetica non cambia….mi pare che i giorni di scuola in tal caso non aumentino…. Che ci sia un pò di confusione nella ricerca americana o nel Vostro articolo?….)

Quegli allievi che hanno bisogno di essere costantemente seguiti (per 11 mesi all’anno? O per quanto?) hanno evidentemente famiglie sfasciate moralmente (e non necessariamente poco abbienti!) alle spalle.

Genitori che (anche per quanto abbienti) non hanno mai letto un libro, o che giocano d’azzardo o che praticano come filosofia di vita l’evasione fiscale ed il posteggio in doppia fila, sono già perfettamente in grado di vanificare con il loro esempio quanto di buono la scuola può (e deve) sforzarsi di insegnare nel corso dell’attuale calendario scolastico!

Oppure ci vogliamo immaginare di accompagnare mano nella mano per 11 mesi all’anno plotoni di allievi svantaggiati (giusto i nuovi BES!…), educandoli alla cultura del badante che tutto aggiusta e tutto sana? Che la scuola debba diventare l’anticamera istituzionale della filosofia del condono, della deroga e della sanatoria? Del risultato senza sforzo? Della vita virtuale senza delusioni e sofferenza?… O che debba fare la bay-sitter collettiva?…

E non appena gli allievi scopriranno che solo raccontando lo sfascio delle loro famiglie (magari da più generazioni, talvolta, magari, inventato ad arte) potranno godere (senza alcuna certificazione di sotegno) di programmi ulteriormente ridotti, di libri ancora più facili (meglio se con tante figure), di interrogazioni più brevi (rigorosamente seduti comodi), di compiti leggeri (per non traumatizzarli)…. ci sguazzeranno, si tufferanno a pesce! Una specie di DSA politico, per tutti!…: finalmente Gardaland a spese dello Stato, una nuova cuccagna!!…

Così tra vent’anni di orgoglioso allevamento di cittadini ignoranti e disabili per legge, dovremo rincorrere e stanare i FALSI BSE, proprio come oggi deve fare l’Inps con i falsi invalidi!..

E che spettacolo, quando questi ragazzi, accompagnati sulle loro gambe malferme da genitori apprensivi ed assistenti sociali, si presenteranno in una delle poche imprese sopravvissute, senza sapere una parola d’inglese, pieni di menomazioni certificate e preciseranno al potenziale datore di lavoro che loro non possono sopportare l’orario di lavoro così esteso, lo stare in piedi tante ore, la luce troppo forte, il rumore assordante, nè stare tutto quel tempo avanti al computer, per di più senza continue pause e che tutte queste cose a scuola non le hanno mai viste….

Mi chiedo se si voglia trasformare la scuola in un ospedale per malati immaginari, altro che cittadini ciritici e consapevoli!

Soliti giochetti politici di bassa lega e fiato corto per coltivare una popolazione ignorante ed obbediante (di consumatori senza soldi)?….

Che tristezza (e che rabbia!). 

Vi autorizzo a fare copia incolla integrale di questa mia lettera e pubblicarla sul Vs. spazio “Botta e risposta”.

Distinti saluti,

Elvio Mori