Ricorso Cisl-scuola: avviso per il Miur o pentimento?

Ha destato sorpresa il comunicato con il quale la Cisl-scuola informa di avere affidato ad un legale l’incarico di impugnare davanti al Tar del Lazio la recente circolare ministeriale n. 62/22.7.03 con cui il Ministero dell’Istruzione ha fornito chiarimenti circa l’applicazione del decreto 61/2003 per l’attuazione dell’insegnamento di inglese e informatica nelle prime e seconde classi della primaria.

Oggetto dell’impugnativa (annunciata) non sono però inglese e informatica resi prescrittivi per tutte le classi, quanto l’interpretazione che il Miur ha dato circa il progetto di innovazione (facoltativo per le scuole) ispirato alle Indicazioni nazionali. Miur che, sempre secondo il sindacato, avrebbe interpretato con eccessiva larghezza il decreto, sconfinando in un campo precluso dalla non emanazione dei decreti legislativi previsti dalla legge.

Sorprende che una semplice circolare – che può essere rivista e corretta se davvero ha sconfinato oltre i limiti posti dal decreto – possa determinare una presa di posizione tanto forte.

La ragione dell’iniziativa cislina potrebbe forse andare oltre il merito della disposizione.

Potrebbe essere stata causata dalla volontà del sindacato di affrancarsi da un rapporto ritenuto troppo stretto (e forse compiacente) con il Ministero, dopo che il Cnpi (dove la Cisl-scuola ha la delegazione più numerosa) ha espresso parere favorevole a maggioranza nei confronti del decreto ministeriale.

Oppure potrebbe essere stata provocata da un ripensamento (= pentimento) circa la posizione di sostanziale appoggio al Miur che la base degli iscritti potrebbe non avere gradito.