Rete scolastica, 6 Regioni impugnano la legge davanti alla Consulta

Una delle manovre finanziarie dell’estate, quella della legge 111/2011, ha previsto un radicale cambiamento delle istituzioni scolastiche del 1° ciclo d’istruzione, che dovranno tutte trasformarsi in istituti comprensivi ed avere una popolazione scolastica complessiva di almeno mille alunni (500 nei comprensivi di montagna e delle piccole isole).

Già al momento dell’approvazione della legge circolavano dubbi sulla costituzionalità della norma che potrebbe essere in contrasto con l’art. 117 della Costituzione che ripartisce i livelli di competenza legislativa tra Stato e Regioni.

Si era già avuto notizia nelle settimane scorse di annunci di impugnative da parte delle Regioni Toscana ed Emilia-Romagna, poi alcune voci non confermate avevano parlato di una loro rinuncia; ma ora, invece, la notizia del ricorso alla Consulta è confermata. E c’è di più.

Alle due Regioni citate si sono aggiunte la Liguria, l’Umbria, la Puglia e la Sicilia.

Se la pronuncia della Consulta si avrà a breve con accoglimento del ricorso, potrebbe fermarsi l’intera procedura di revisione della rete scolastica attualmente in corso in tutta Italia.