Rete e Codacons contro i test d’ingresso alle superiori

Test d’ingresso a scuola? No grazie. Le associazioni studentesche bocciano la pratica, già adottata da alcune scuole, e annunciano battaglia. Anche il Codacons, all’inizio del mese, aveva denunciato iscrizioni a sorteggio nelle scuole medie superiori milanesi preannunciando una class action contro la Pubblica amministrazione e un esposto alla procura.

La Rete degli studenti in un comunicato fa i nomi di alcune scuole che avrebbero deciso di far sostenere i test d’ingresso, il Fermi di Mantova, il convitto nazionale di Roma, l’Altero Spinelli di Torino. “Da sempre ci battiamo contro il numero chiuso universitario, e oggi che questa pratica discriminatoria e che calpesta il diritto allo studio varca le porte delle scuole non possiamo che dirci inorriditi. La scuola superiore è scuola dell’obbligo ed è folle poter anche solo immaginare di utilizzare test per bloccare l’accesso”.

Secondo Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete, “un qualsiasi test che ponga limiti alle iscrizioni alle scuole superiori, che sono scuole dell’obbligo, è una follia e assolutamente incostituzionale. Siamo pronti a fare ricorso in qualsiasi caso vengano utilizzati test d’ingresso per l’accesso alle scuole superiori. Il principio di libero accesso alla scuola è un principio sacro e non siamo disposti a cedere neanche mezzo centimetro”.

Nettamente contraria anche l’Unione degli studenti che parla di ”legittimazione preoccupante da parte di numerosi dirigenti scolastici” che presentano i test come formule per valorizzare il merito, e afferma che ”I test di iscrizione nelle scuole, tanto quanto il contributo volontario, sono l’ennesima barriera che si sta pericolosamente diffondendo con l’obiettivo di recintare l’istruzione per tutti. Non si può permettere – dichiara Roberto Campanelli per l’Unione degli Studenti – che l’assenza strutturale di fondi alla scuola, le trasformi in luoghi della selezione e non dell’emancipazione per tutti”.

Per far fronte al boom di iscritti, peraltro, alcuni istituti usano da tempo criteri selettivi. Nell’ultima circolare sulle iscrizioni, il ministero è di nuovo tornato sull’argomento disponendo che ”in previsione di richieste di iscrizione in eccedenza, la scuola procede preliminarmente alla definizione dei criteri di precedenza nella ammissione con una delibera del Consiglio di istituto” e sottolineando che l’eventuale adozione del criterio dell’estrazione a sorte rappresenta l’estrema ratio.

Evidentemente alcune scuole (però non i dirigenti scolastici, essendo la competenza dei Consigli di istituto) ritengono che un test meritocratico sia da preferire all’estrazione a sorte.