Renzi e Giannini, la scuola al centro, ma no ‘riforme e controriforme’

”Ora che siamo sulla buona strada per l’edilizia scolastica, senza annunciare riforme e controriforme, siamo in condizioni di fare un grande progetto educativo sulla scuola per valorizzare gli insegnanti e il ruolo dell’educazione”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Matteo Renzi durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi per illustrare l’operato del governo nei suoi primi 80 giorni.

Poi ha aggiunto: ”Non c’è futuro se non si parte dalla scuola: sono stati aperti 10 mila cantieri per 2 milioni di studenti più sicuri a scuola”. Ma il governo ha in programma un “grande progetto partecipato” sulla scuola che “non partirà dalle idee di un ministro, ma dai suggerimenti degli insegnanti, delle famiglie, di mamme e papà per arrivare a proporre un progetto educativo“, ha spiegato il premier.

Anche il ministro Giannini ha sostenuto, a Palermo, che “Bisogna mettere al centro dell’agenda politica la scuola, andando oltre l’edilizia scolastica“. Ha poi osservato, forse con un occhio alla campagna elettorale, che “La scuola è un esercito: siamo 13 milioni tra studenti ed insegnanti. Oltre quello che abbiamo fatto oggi, occorre fare un lavoro quotidiano: dare a questo esercito cartucce e tende da campo, tutta l’attrezzatura mai fornita in questi anni”.