Rembado (Anp): ”Presidi del sud nelle scuole del nord normativamente ineccepibile”

Sul tema dei dirigenti scolastici meridionali assunti nelle scuole dell’Italia settentrionale, alla base dell’assai discussa mozione del Consiglio provinciale di Vicenza, è intervenuto il presidente della maggiore organizzazione di rappresentanza dei capi d’istituto Giorgio Rembado, che commenta l’imminente nomina di 647 nuovi presidi, quasi tutti nelle scuole del Nord e quasi tutti provenienti dal Sud.

Per Rembado innanzitutto, “da un punto di vista formale l’amministrazione (provinciale di Vicenza, ndr) è del tutto incompetente in materia“.

Dal punto di vista normativo, continua il presidente dell’Anp, “esistono delle leggi, anche recenti, come la Finanziaria del 2007 – che prevedeva che tutti gli idonei di tutti i concorsi fossero nominabili e che tutti i posti che si fossero resi disponibili nel triennio 2007-2010 fossero messi a disposizione degli idonei scaturiti da questi concorsi – e la legge 31 del 2008 – che ha stabilito che si può essere nominati anche in regioni diverse da quella quale dove si è fatto il concorso – che hanno disciplinato la materia delle nomine negli ultimi tre concorsi a preside, e l’hanno disciplinata nei termini che attualmente corrispondono all’attuazione delle leggi stesse“.

I due fatti contemporanei che “gli idonei degli ultimi tre concorsi“ fossero “residualmente in larga misura tutti al Sud“, e “le vacanze dei posti dirigenziali nelle scuole prevalentemente al Nord“, ha determinato “una situazione di ‘camere di compensazione’ o di opportunità per gli idonei del sud di essere assunti come presidi al Nord“.

Rembado conclude che questo prevede la legge e “se questa o quella amministrazione provinciale del Nord ritiene che ciò’ non sia compatibile con le esigenze e i fabbisogni delle sue scuole, deve chiedere al Parlamento che modifichi le norme legislative degli ultimi anni“.