
Il percorso di apprendimento che l’unità propone conduce gli alunni, attraverso diverse modalità didattiche, a riconoscere aspetti rilevanti del proprio vissuto e a utilizzare procedure adeguate per nominare e esprimere le proprie emozioni; la scrittura di un testo teatrale, come momento finale del lavoro, rappresenta un mezzo fondamentale per attribuire significato all’esperienza.
La narrazione è sicuramente lo strumento privilegiato di cui il pensiero si serve per organizzare e dare forma all’esperienza soggettiva e intersoggettiva, questo dato risulta fondamentale nell’età adolescenziale in quanto permette di rispondere all’urgenza tipica di questo periodo di “raccontarsi” e raccontare agli altri il proprio modo di essere e di diventare adulto, di vivere e di gestire la vita quotidiana e le emozioni che questa porta con sé.
Secondo Pietropolli Charmet, durante l’adolescenza il ragazzo sperimenta un “debutto sulla scena sociale” che comporta una elevata intensità delle esperienze emotive.
L’insegnante accompagna la classe a far emergere la matrice cognitiva riguardo il concetto di emozione, partendo dal vissuto dei ragazzi di cui essi devono prendere consapevolezza, e li coinvolge concretamente attivando la loro curiosità, integrando le preconoscenze via via emerse con le nuove acquisizioni.
La stretta connessione fra vissuto emotivo e relazioni affettive ed amicali avvia i ragazzi a riconoscere il loro stile nel relazionarti con gli altri, i loro rapporti affettivi ed amicali e a riflettere anche su cosa piace e non piace nelle modalità relazionali che conoscono e che osservano negli altri.
Il momento di valutazione finale del percorso laboratoriale rappresenta per i ragazzi un ulteriore occasione per sviluppare competenze cognitive e sociali.
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