Radio Capodistria intervista Tuttoscuola

“Cultura e società”, la rubrica che Radio Capodistria dedica ai temi della cultura a cura di Miro Dellore, ha ospitato una ampia intervista con il direttore di Tuttoscuola, Giovanni Vinciguerra, che può essere ascoltata da questo link audio.

La conversazione tocca vari temi, a partire da una riflessione su come è cambiata la nostra vita e quella dei nostri figli con l’emergenza coronavirus e si è concentrata poi sulla situazione e sulle sfide che investono il mondo della scuola, che si trova a fare i conti con uno stop prolungato e con la didattica a distanza. 

Invitato a fare un bilancio sui pregi e sui difetti emersi nell’esperienza fatta dalle scuole in questo mese di emergenza e di applicazione della didattica a distanza, Vinciguerra ha posto l’accento sulla grande, e da molti inattesa, disponibilità degli insegnanti ad apprendere sul campo: “stiamo vivendo un momento epocale: sono i giorni della scuola diffusa. Le sedi scolastiche non sono più le 45 mila di tutti giorni. Quelle sono chiuse. Sono i 5-6 milioni di case in cui vivono i 9 milioni di studenti. Tutti riconoscono, con sorpresa di molti, che la risposta della scuola italiana alla sospensione delle consuete attività didattiche non è stata quella della disperazione, e neanche della rassegnazione. La scuola italiana ha mostrato una grande resilienza, come comunità educante, e l’esistenza in seno ad essa di importanti risorse umane e di potenzialità forse finora sottostimate”.

Altro elemento positivo è il consolidamento del rapporto tra scuola e famiglia. Molti genitori hanno potuto apprezzare in diretta il lavoro degli insegnanti.

Quanto ai difetti si è notato, soprattutto all’inizio, qualche ritardo e resistenza, dovuti probabilmente al mancato chiarimento del carattere obbligatorio della didattica a distanza. Chiarimento che comunque poi è stato dato dal Ministero. 

L’impegno di tutti dovrà ora essere incentrato sul COME realizzarla al meglio secondo le diverse necessità formative degli alunni in dipendenza anche della loro età, fino a che ce ne sarà bisogno. Mentre dopo potrà rappresentare un utile arricchimento in ottica integrata della didattica in presenza o una valida sostituzione nei casi in cui comunque non è possibile la presenza fisica (malattia degli studenti, assenza per motivi di forza maggiore, etc)”.

Quale il contributo dato da Tuttoscuola di fronte all’emergenza coronavirus? “Come testata da 45 anni radicata nella scuola italiana su tutto il territorio nazionale, che si è data la missione di contribuire al suo miglioramento qualitativo, abbiamo sentito il dovere di fare qualcosa di utile, e di farlo con tempestività.

Da qui il lancio dell’iniziativa di solidarietà #LaScuolaAiutaLaScuola, alla quale hanno subito aderito importanti organizzazioni. A poche ore dalla prima chiusura delle scuole nelle cosiddette “zone rosse” abbiamo organizzato il primo seguitissimo webinar, al quale ha partecipato anche il ministro dell’istruzione Azzolina, con i primi consigli su come attrezzare velocemente la didattica a distanza. Abbiamo attivato per primi gemellaggi tra scuole in condizioni deprivate e scuole già molto rodate nella didattica a distanza.

Ma l’iniziativa più impegnativa e ritengo più importante sia il corso ‘Fare Formazione a distanza’, con un piano massivo di corsi gratuiti ‘a presa rapida’ per attivare la Dad sulle tre principali piattaforme. Tre appuntamenti al giorno tutti i giorni. Oltre 600 ore di formazione in diretta, di cui si sono avvalsi finora oltre 30 mila docenti”.

Quanto alle prospettive che ora si aprono, “Non è detto che le lezioni in classe riprendano a settembre, sono allo studio diverse ipotesi, compresa quella di alternare didattica in presenza e a distanza o quella della flipped classroom. In ogni caso anche se le lezioni riprendessero regolarmente sarebbe un errore non mettere a frutto le positive esperienze fatte in questi mesi di emergenza. Alla generazione Zeta serve una scuola che parla la loro stessa lingua, che è quella di internet e dei social media.

L’intervista ha toccato anche altri punti, e si è conclusa con una considerazione sull’aspetto umano di quanto ci sta succedendo. Queste le parole con le quali il direttore di Tuttoscuola ha concluso l’intervista con Radio Capodistria: “Il Coronavirus, o meglio questo tipo di Coronavirus assolutamente nuovo e dagli sviluppi imprevedibili, segna una cesura davvero epocale con un lungo periodo di sviluppo e di crescita economica, almeno per quanto riguarda l’Europa e anche l’Italia, malgrado tutto. Credo che crescerà il senso di responsabilità di tutti e, auspicabilmente, il rispetto delle regole di convivenza e delle istituzioni, tra le quali la sanità e la scuola. La vulnerabilità del genere umano di fronte a un nemico invisibile e per ora inafferrabile farà crescerà anche l’apprezzamento per il valore della vita e del nostro grande patrimonio culturale”.