Radicali: il bullismo non si vince col proibizionismo in rete

Non solo proibizioni. E’ la filosofia dei radicali italiani da sempre. E questo riguarda anche le misure da applicare a Internet ed alle relative bravate da bulli che la rete spesso assorbe senza filtro.

Anche per questo motivo Rita Bernardini, segretaria dei Radicali italiani, critica il ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, accusandolo di aver proposto ”la censura preventiva” su internet dopo l’episodio del video col ragazzo down picchiato a scuola.

Dopo aver ricordato che ”almeno un terzo dei 31 punti di Fiuggi, della Rosa nel pugno, affrontano questioni relative ai ‘diritti digitali’ per promuovere la democrazia elettronica”, la dirigente radicale sostiene che ”col decreto Pisanu del 2003 l’Italia si e’ gia’ tristemente posta all’avanguardia della limitazione della liberta’ di accesso alla rete”, e ora ”aggravare ulteriormente la situazione puo’ solo avere delle ripercussioni negative sull’ utilizzo delle nuove tecnologie piuttosto che dare l’esempio di fermezza auspicata da Fioroni”.

Inoltre, Rita Bernardini osserva che ”punire il mezzo che consente la conoscenza di violazioni del codice penale finirebbe per danneggiare ulteriormente, anziche’ proteggere, chi si trova in condizioni di concreta difficolta’ e debolezza”. Rita Bernardini auspica quindi che il ministro ascolti le ”cautele” suggerite dalla sottosegretaria Beatrice Magnolfi, perche’ la ”censura preventiva non puo’ essere considerata una misura di governo progressista”.