Quel parallelo percorso del contenzioso dei concorsi

Ormai si è consolidata nel mondo della scuola la convinzione che esiste, in parallelo alla strada regolare dei concorsi, un’altra strada possibile per arrivare allo stesso risultato, indipendentemente dalla certezza dei diritti lesi e a prescindere dal merito.

Con un buon ufficio legale qualche falla, formale o sostanziale, prima o poi la si trova. Tentare non nuoce, anche perché se si è in molti a tentare questa strada alternativa, il costo di questo tributo alla speranza è piuttosto contenuto.

Il concorso ordinario per l’assunzione dei dirigenti scolastici è un esempio di come il mondo sommerso e parallelo del contenzioso viva e prolifichi, condizionando spesso i tempi e l’efficienza organizzativa della scuola.

Il concorso per dirigenti scolastici bandito nel 2011 già nasceva inizialmente con l’assalto alla diligenza dei docenti non in possesso dei titoli richiesti, a cui seguiva – come è ormai prevedibile prassi tutta italiana – il percorso del contenzioso degli esclusi ai vari livelli della selezione concorsuale (non ammessi alla preselezione, non ammessi agli scritti, non ammessi agli orali, ecc).

I Tribunali Amministrativi Regionali hanno avuto il loro da fare per gestire l’enorme contenzioso: non si contano le ordinanze di sospensiva per l’ammissione con riserva di candidati alla successiva fase concorsuale o le sentenze di annullamento.

Mentre ufficialmente i diversi mondi regionali del concorso procedevano più o meno speditamente nella selezione (correzione degli scritti, prove orali, approntamento delle graduatorie), l’altro mondo sommerso degli invisibili del contenzioso viveva di nuovi ricorsi e si arricchiva di altri esclusi decisi a tentare l’alternativa dell’impugnativa, per non considerare gli effetti lucrosi degli uffici dei legali e dintorni.

L’esercito dei ricorrenti ha già vinto varie battaglie (anche se e non è detto che vinca la guerra finale), i bollettini di guerra alimentano nuove speranze e nuovi contenziosi, citando i luoghi di questi trionfi: Molise, Abruzzo, Campania, Calabria, Toscana, Lombardia. A farne le spese, oltre ai candidati ‘promossi’, è la scuola, come sempre.

Il concorso per docenti promette nuovi contenziosi, mentre rullano i tamburi per tentare di ampliare la già grande platea dei candidati ai TFA speciali. Senza fine, come un’epidemia.