Quel bonus fantasma per le spese di aggiornamento

“E poi vorrei ricordare che c’è un bonus annuale da 35 euro per l’acquisto di materiale didattico..”. Nell’intervista riportata sabato dal “Corriere della Sera” il ministro Moratti fa questa affermazione a proposito di spese di aggiornamento sostenuto dagli insegnanti delle scuole statali.
Ma sbaglia i tempi, perché, anziché “c’è un bonus”, avrebbe dovuto dire “c’è stato un bonus”.
I 35 euro di rimborso alle spese di aggiornamento per gli insegnanti delle scuole statali erano stati infatti previsti dalla legge finanziaria 2002, ma non sono stati più confermati per quest’anno 2003.
Anzi, quel primo stanziamento del 2002 in buona parte se l’è ripreso nel novembre 2002 il ministro Tremonti e molti docenti sono rimasti all’asciutto (ad attenuare l’odiosa beffa c’è solo la modestia dell’importo). Si sono salvati soltanto i docenti di alcune regioni per le quali l’ufficio scolastico regionale aveva provveduto tempestivamente all’assegnazione.
Per l’acquisto di materiale didattico, libri o abbonamenti a riviste i docenti provvedono, come sempre, in proprio.
Forse il ministro ha voluto anticipare qualcosa che dovrebbe arrivare con la prossima legge finanziaria e che è richiamato dal piano programmatico finanziario (lettera g) ma, anche in questo caso, avrebbe sbagliato i tempi: avrebbe dovuto dire “ci sarà un bonus…”. Gli insegnanti lo sperano. E già che c’è, sarebbe bene che il contributo sia stavolta un po’ più che simbolico.