Quarantena solo per il compagno di banco del contagiato? Perché è un’ipotesi bella e impossibile

Non esistono a tutt’oggi dati precisi sul numero delle classi messe in quarantena a causa della positività di un alunno al Covid – c’è chi parla di 500, chi di mille e più -, ma sono già molti coloro vorrebbero ridurne al minimo gli effetti e la durata o, comunque, salvare la presenza in classe di buona parte degli alunni del compagno contagiato. Per questa soluzione c’è chi propone di ridurre al minimo la durata della quarantena e/o mettere in quarantena soltanto il compagno di banco dell’alunno contagiato, sperando in un parere positivo da parte del CTS che dovrebbe pronunciarsi a giorni.

Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), è intervenuto sul dibattito relativamente all’ipotesi di mettere in quarantena non l’intera classe, dichiarando “È chiaro che dovrà essere isolato chi è stato più a contatto con il positivo quindi il compagno di banco o i vicini, ma poi andrei anche a controllare se ci sono state attività fuori dalla classe magari durante la ricreazione. Sappiamo che la vita scolastica non si trascorre solo in aula, ma anche fuori, quindi sarei attento anche nel ricostruire i contatti del caso positivo“.

Parere positivo, dunque, con molta prudenza.

Tuttoscuola ha chiesto ad alcuni docenti di scuola primaria la valutazione sull’ipotesi di quarantena dei compagni di banco dell’alunno contagiato e non hanno avuto esitazione nel dichiarare “Bello, ma impossibile”, che è come dire: “Avete idea di quante volte durante le ore di scuola tutti gli alunni si incontrano, si sfiorano si toccano, in aula, in palestra, alla mensa?”

Sarebbe bello, ma è impossibile da controllare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA