
Quando laumento di alunni stranieri si aggiunge allaumento di alunni italiani
Vi sono alcune regioni italiane che da anni confermano o aumentano i livelli delle nascite di bambini italiani, con un effetto di incremento degli alunni. È il caso, come si è visto, del Lazio che per il prossimo quadriennio 2010-2013 prevede un aumento di alunni italiani di 6.300 unità, dell’Emilia Romagna che ne prevede più di 5.200, della Lombardia più di 4.800, della Toscana oltre 4.600) e dell’Umbria per circa 1.550 unità.
Negli stessi territori, però, la presenza straniera si fa più consistente, andando ad incrementare ulteriormente i livelli di popolazione scolastica.
In particolare in Lombardia, dove i bambini nati in Italia da genitori stranieri sono molto numerosi, nel prossimo quadriennio all’aumento di 4.800 alunni italiani si aggiungerà un aumento di 27.250 alunni stranieri portando in classe più di 32 mila nuovi alunni.
In Emilia Romagna l’aumento di 5.200 alunni italiani sarà ulteriormente potenziato dall’aumento di 11.800 alunni stranieri di seconda generazione; nel Lazio l’incremento di 6.300 alunni italiani atteso per il prossimo quadriennio sarà integrato dall’aumento di altri 5.600 stranieri di seconda generazione. In Toscana gli stranieri aumenteranno per più di 7.500 unità andando a rimpinguare l’aumento di alunni italiani, portando l’incremento complessivo di alunni nella scuola primaria a 12.150 unità.
Mentre al Sud il calo di alunni non compensato da un consistente aumento di alunni stranieri determina effetti anche sugli organici del personale, al Nord e al Centro e in tutti i territori dove ad aumento di alunni italiani si aggiunge anche l’aumento di alunni stranieri, oltre al beneficio per gli organici del personale si aggiunge il problema, a carico degli Enti locali, di nuovi spazi, nuove strutture e nuovi servizi di supporto al servizio scolastico.
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