Quando ho capito che la mia strada sarebbe stata insegnare

Di Samuela Camelliti 

Oggi avevo in mente di parlarvi d’altro, un articolo più tecnico, ma sono rimasta toccata dalla conferenza su “Lettera a una Professoressa”, organizzata da Tuttoscuola a Fiera Didacta il 22 marzo scorso. Perché parla di me, della mia famiglia.

Mio nonno è nato in un paesino dell’Aspromonte nel 1924 (un anno dopo don Milani) e ha potuto frequentare solo la III elementare perché suo padre è tornato epilettico dalla guerra e nessuno ha più voluto assumerlo. Il nonno, primogenito, si è così trovato a mantenere una famiglia di 8 persone. A 18 anni, appena arrivato in caserma a Prato per fare il militare, è stato deportato in Germania, dove è rimasto 3 anni come prigioniero militare. Alla fine degli anni ‘60 è emigrato in Lombardia e, qualche anno dopo, ha fatto venire il resto della famiglia. Mio padre, all’epoca, aveva 11 anni ed era timidissimo: avrebbe dovuto finire le Medie ad Albate, piccolo centro di operai tessili ai margini di Como, ma lo hanno preso in giro talmente tanto perché era “terrone” che ha lasciato e ha iniziato a lavorare come garzone del prestinaio.

Sulla spinta del movimento creato da don Milani, ad Albate l’oratorio e gli abitanti della storica “Corte del Foglian”, una corte contadina del 1722, diventata poi corte operaia, tanti, tra cui Silvio Peverelli e Gigi Nessi, si sono dati da fare per aiutare gli immigrati. Con il loro aiuto, il papà ha finito le medie. E, dato che gli piaceva imparare, quando finiva di lavorare, frequentava il Setificio serale. Da garzone è diventato aiuto meccanico, meccanico, poi caposala, l’equivalente del vicedirettore perché in mancanza di una laurea più di così non poteva “salire”. A 5 anni faceva il pastorello delle capre come Peter di Heidi ma gli piaceva imparare e guarda dov’è arrivato, grazie a una persona che non ha mai conosciuto. E il nonno? Passati i 40 anni, mentre faceva 2 lavori, ha voluto finire le Elementari.

Quando sento parlare della mission di Genio Net di “re-innamorare le persone dell’apprendimento e di accendere la loro intelligenza” o di quella di Tuttoscuola che ha come motto “Più Istruzione è la soluzione” mi viene la pelle d’oca per l’emozione.

Vi ho raccontato le loro storie perché loro (e io) hanno avuto talmente tanta fame di imparare che hanno trovato il modo e “casualmente” il modo è venuto da qualcuno che non li conosceva e che aveva a cuore altri bambini affamati. La storia di Teddy Stoddard, che ho raccontato in questo articolo, non sappiamo se sia vera, ma queste e quelle di centinaia, migliaia di bambini italiani, non di chissà quale Paese straniero, sì. E, sempre “casualmente”, mi ha segnata talmente tanto che ho sentito che insegnare era – ed è – la mia strada, la mia “vocazione”.

Il mio esercizio per voi oggi è questo: se avete la fortuna di avere ancora i nonni, fatevi raccontare la loro storia; stessa cosa con i genitori. Non ho mai potuto dare per scontato di andare avanti con gli studi: i miei genitori si sono sacrificati e io ho lavorato, come tanti altri, per pagare l’università. Siate curiosi, raccontate le vostre storie ai vostri alunni: condividete come vivete la scuola e create un dialogo con loro. Vi sorprenderà come questo possa cambiare i loro sguardi. Io sono nata nel 1983 e, grazie a un perfetto sconosciuto e alla sua voglia di fare la differenza per la scuola, intesa come “comunità che apprende” sono qui a creare con voi una simbolica “Lettera a una Professoressa”, dove, con le risorse che abbiamo, facciamo il meglio che possiamo per alimentare quella “fame libresca di più generazioni”.

Chi è l’autore dell’articolo

Genio Net
Genio Net è una rete di imprese e coordina il lavoro delle società che diffondono il metodo Genio in 21 giorni nelle 36 sedi in Italia e 15 all’estero, che hanno scelto di adottare il metodo di apprendimento efficace “Genio in 21 Giorni”, grazie al quale sono erogati quasi 550 corsi all’anno.
La missione di tutto lo Staff è far rinnamorare le persone dello studio permettendogli di raggiungere i risultati cui aspirano nel campo dell’apprendimento e dell’acquisizione di nuove conoscenze, anche nel mondo del lavoro.
Il metodo “Genio in 21 Giorni” ha aiutato 42.000 studenti a risolvere questo tipo di problemi, ed è approdato con successo anche in Svizzera, Spagna, Inghilterra e Stati Uniti.

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