Quando Fioroni valutava il Pisa 2006 proponendo l’uguaglianza di competenze

Quasi all’inizio del suo breve mandato, il ministro Fioroni (Pd) si trovò davanti al terzo rapporto Pisa, quello del 2006, che peggiorava ulteriormente i dati del secondo rapporto rispetto ad un discreto avvio del 2000.

Sarebbe stato facile per Fioroni chiamarsi fuori da ogni responsabilità per l’esito infausto e addossare la totale responsabilità al precedente ministro che era rimasto in carica, prima di lui, per un quinquennio. Fioroni, pur con qualche indiretta critica al passato, preferì invece adottare una linea di responsabilità generale, dichiarando che “I dati sulla scuola italiana contenuti nel rapporto Ocse Pisa 2006 dimostrano che c’è un’emergenza educativa e di formazione che riguarda tutto il Paese, segno che qualcosa in passato non ha funzionato. Negli ultimi anni sono state fatte troppe riforme, occorre più serietà e un po’ di buonsenso”.

Dopo aver ricordato l’avvio della sua miniriforma per attivare corsi di recupero dei debiti scolastici prima di consentire ai quindicenni di proseguire comunque il percorso scolastico, Fioroni dichiarava: “Occorre uno sforzo di tutto il Paese per riportare il merito al centro della scuola come della società e per far tornare la scuola ad essere un ascensore sociale. Dobbiamo incentivare l’eccellenza creando gli strumenti affinché ogni ragazzo abbia forte la convinzione che in base a ciò che è e a ciò che sa può ricoprire qualunque ruolo nella società.

Dobbiamo dare ai giovani – concludeva Fioroni – le competenze indispensabili per potersi inserire in maniera proficua nel mondo del lavoro e far sì che i poveri di competenze di oggi non siano i poveri della vita di domani. Ne va del futuro del nostro Paese”.