Quale formazione per gli insegnanti oggi?. Un cantiere aperto
Nei giorni 17 e 18 aprile 2015, organizzato dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – Comitato TFA – in collaborazione con la Sicese (Sezione Italiana della Comparative Education Society in Europe) e il Gruppo Siped–Studi Comparativi in Educazione, si è svolto il convegno internazionale “Quale formazione per gli insegnanti oggi? Prospettive italiane e internazionali”.
Il convegno è stato seguito con attenzione dai circa trecento iscritti del corso TFA organizzato dall’Università di Roma “Tor Vergata”.
Dalle tre sessione nelle quali si è articolato il convegno – la prima sul tema La formazione degli insegnanti in Italia, la seconda su La formazione degli insegnanti in Europa, la terza su La formazione degli insegnanti tra bisogni educativi speciali e marginalità – è emerso con chiarezza che in materia di formazione dei docenti non esistono certezze né un unico modello di riferimento. Solo su un punto c’è stata un’ampia convergenza tra i pedagogisti presenti al convegno, italiani e stranieri, ed è che per formare un buon insegnante non serve operare affinché egli assimili una quantità industriale di “competenze tecniche”, fredde e decontestualizzate.
È opportuno invece sviluppare in chi si forma per fare l’insegnante capacità riflessive, di attenzione per le diverse personalità degli alunni, di attivazione di rapporti empatici all’interno della classe, di ricerca e sviluppo delle potenzialità individuali. Insomma capacità riconducibili alla sfera della pedagogia, intesa non solo come tecnica ma anche come passione per l’insegnamento, non priva di una sua valenza utopica. Su questo hanno convenuto i pedagogisti Ignazio Volpicelli (Università di Roma “Tor Vergata” e presidente della Sicese-Sezione Italiana della Comparative Education Society in Europe), Massimo Baldacci (Università di Urbino “Carlo Bo”), Gaetano Domenici (Università degli Studi Roma Tre), Pietro Lucisano (Università di Roma “La Sapienza”), Giuseppe Spadafora (Università della Calabria) e Simonetta Ulivieri (Università di Firenze e Presidente Siped).
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