Quale destino per il decreto sul secondo ciclo?/1

Quale sarà il destino del decreto legislativo sul secondo ciclo dopo il parere negativo delle Regioni che, però, ne ha anche decretato il via libera? La scadenza del 17 ottobre, ultimo giorno utile per l’esercizio della delega, è dietro l’angolo. Mancano ancora, però, il parere delle Commissioni parlamentari, il secondo passaggio in Consiglio dei Ministri e la firma del Capo dello Stato. Tutto questo, mentre è in corso il dibattito sulla finanziaria. Un momento tutt’altro che favorevole, sul piano istituzionale, dunque. Guardando al merito delle questioni, sono tre le possibilità in gioco.
Ipotesi numero 1
La prima possibilità è che il ministro Moratti intenda forzare le tappe. Apportare al decreto solo le modifiche concordate con le Regioni, ma non procedere ad una revisione, come sarebbe ragionevole attendersi, degli allegati al decreto stesso sulla base delle modifiche introdotte. In particolare, pur di approvare in tempo utile il decreto, non procedere ad una radicale revisione degli allegati che riguardano i licei con indirizzi, e precisamente il liceo tecnologico, economico e artistico.
Sembra la strada più in salita non solo per gli adempimenti che ancora restano da rispettare, ma soprattutto perché un comportamento del genere porterebbe le Regioni ad irrigidirsi nuovamente proprio su quelle questioni di metodo concertativo sulle quali la Moratti aveva invece significativamente aperto il 15 settembre scorso.