Quadri della CGIL per la ‘buona scuola della Repubblica’

All’indomani delle elezioni un folto gruppo di dirigenti della Flc-Cgil, quasi tutti del Nord, fa appello alla sottoscrizione del disegno di legge di iniziativa popolare “Per una Buona Scuola per la Repubblica“, lanciato a Roma nel mese di gennaio 2006 da una articolata costellazione di movimenti antimoratti (i materiali sono scaricabili dal sito www.leggepopolare.it).

L’appello, firmato tra gli altri da 7 membri del Direttivo nazionale della Flc-CGIL, sembra voler spostare su posizioni ancora più radicali la pur rigida linea antimorattiana del sindacato guidato da Enrico Panini.

La proposta di legge popolare reclama infatti non solo l’abrogazione della legge 53 e di tutti i decreti applicativi, ma anche “l’introduzione dei nidi d’infanzia nel Sistema Educativo di Istruzione Statale, il ripristino e l’innalzamento dell’obbligo scolastico dai 5 ai 18 anni, la generalizzazione della scuola dell’infanzia, il ripristino e la diffusione dei modelli di tempo pieno e di tempo prolungato, il biennio unitario nelle superiori, la valorizzazione delle diversità, il sostegno all’handicap e all’alfabetizzazione dei migranti, la riduzione del numero di alunni per classe, la stabilità degli organici, il rinnovo degli organi collegiali“.

Insomma il “movimento” non disarma pur in presenza del successo elettorale del centro-sinistra, e non fa sconti né alla dirigenza sindacale, per quanto amica, né al nuovo ministro (soprattutto, sembra di capire, se la scelta di Prodi cadesse su un esponente dell’ala moderata dell’Unione).