
Puglia. Laiuto ai docenti migranti che fa discutere
Quanti sono i pugliesi, giovani e non, che ogni anno lasciano la loro terra e vanno a lavorare lontano, al Nord o nella capitale, accontentandosi di uno stipendio modesto?
Quanti sono gli italiani che, soprattutto dalle città del Mezzogiorno, partono per un lavoro lontano, disposti a sacrifici per sé e per la propria famiglia?
Non siamo più ai tempi delle migrazioni interne con la gente in viaggio con la valigia di cartone, ma certamente anche oggi la crisi pesa non poco su chi è disposto a lavorare lontano da casa o, in particolare, per chi il lavoro lo cerca e non lo trova, pur migrando lontano.
In una situazione precaria di questo genere non è certamente passata sotto silenzio la proposta del governatore della Puglia, Michele Emiliano (PD), rilasciata in un’intervista a Repubblica, di aiutare gli insegnanti che entreranno in ruolo in una sede fuori regione.
“L’idea – ha dichiarato – è quella di negoziare con il Governo e con le altre Regioni un sistema di aiuti per le famiglie dei docenti: penso ad affitti agevolati nei luoghi dove i professori andranno a lavorare, penso a convenzioni con treni e aerei per raggiungere casa”.
“La Puglia – ha sottolineato Emiliano – è pronta a partecipare economicamente a un discorso di questo tipo e a creare un modello da esportare anche nelle altre regioni, un modello che possa aiutare il governo in questo processo di cambiamento”.
“Ci troviamo di fronte a una trasformazione epocale che stabilizza finalmente decine di migliaia di precari. Ma cambia loro anche la vita. Come sempre accade nei grandi cambiamenti, questa è una legge che rischia di provocare sofferenza”.
La proposta ha già incontrato il parere favorevole dell’Anief che ha aggiunto: “sulla diaria per il raggiungimento del luogo di lavoro, quando il dipendente è collocato lontano dalla residenza e non è lui a chiedere espressamente quella sede, esiste già una giurisprudenza, nazionale e non, che in determinate circostanze prevede anche un trattamento fiscale e contributivo più favorevole”.
Imbarazzo nel PD con la sen. Francesca Puglisi, responsabile scuola del partito, che ha glissato sulla proposta e si è accontentata di osservare che Emiliano ha “cambiato tono sulla Buona Scuola e che finalmente la definisca una riforma storica. Senza la Buona Scuola quelle migliaia di insegnanti pugliesi sarebbero ancora precari o disoccupati. Dire che gli insegnanti vengono deportati – ha dichiarato – è una offesa a migliaia di italiani, anche pugliesi, che un lavoro non ce l’hanno. E un’offesa alla nostra storia”.
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