Promozione di competenze nei percorsi di istruzione professionale

In considerazione di quanto pubblicato nelle Linee Guida per i nuovi percorsi di istruzione professionale, atte ad agevolare procedure per un nuovo assetto didattico-organizzativo, secondo quanto previsto dal decreto 92/2018, emanato in applicazione del D.lgs. 61/2017, cerchiamo di conoscere le buone pratiche didattiche attuate presso l’IPSEOA Caterina dei Medici di Desenzano del Garda ed incontriamo la Professoressa Rossella Carpentieri docente di Italiano, Storia e Geografia.

Professoressa, quali sostanziali cambiamenti sono in atto negli Istituti Professionali rispetto alla Didattica per competenze?

 “La Riforma degli Istituti Professionali è entrata a regime tre anni fa introducendo una modalità didattica laboratoriale realizzata con le unità di apprendimento. Il ruolo dell’alunno diviene, così, centrale all’interno di un percorso che lo considera protagonista attivo e non più mero ascoltatore passivo. Alla fine di un percorso condiviso tra più discipline egli realizza, nell’ambito del lavoro di piccolo gruppo, un prodotto che può essere di varia natura (cartacea, multimediale, un debate, etc.) mettendo in campo le competenze acquisite. Questo vuol dire che non ci sono più solo lezioni frontali, ma si attuano altre strategie interattive che motivano maggiormente gli studenti. Negli istituti professionali, ciò risulta di fondamentale importanza perché gli studenti affrontano argomenti collegati tra loro in un percorso trasversale che coinvolge le discipline di area generale insieme a quelle di indirizzo e professionalizzanti. Ciò che loro studiano non è più qualcosa di astratto, ma è collegato al loro profilo professionale. Il prodotto che gli alunni sono chiamati a realizzare necessita l’impiego di competenze che serviranno loro nel momento dell’ingresso nel mondo del lavoro. Faccio un semplice esempio: nel settore lavorativo dei servizi (in particolar mondo in quello alberghiero legato al turismo) è importante la competenza imprenditoriale che può essere sviluppata attraverso la realizzazione di un’UDA trasversale che abbia come compito di realtà la produzione di un file audiovisivo con fini promozionali”.

A partire dall’Esame di Stato 2019 Cittadinanza e Costituzione sono stati inseriti a pieno titolo nel colloquio orale e dal settembre 2020 l’educazione civica è obbligatoria in tutti i gradi scolastici. In che modo e quanto, secondo lei, un percorso per competenze e un raccordo interdisciplinare possono essere spendibili nella quotidianità scolastica?

“’Educazione Civica deve essere attuata con percorsi interdisciplinari. Non riguarda solo lo studio della Costituzione. L’Educazione Civica affronta anche argomenti come la conoscenza e la tutela del patrimonio del territorio, la cittadinanza digitale, la valorizzazione del Made in Italy, gli obiettivi dell’Agenda 2030 che sono assolutamente trasversali perché coinvolgono la tutela dei diritti, la sostenibilità, la tutela dei mari e degli oceani, la promozione del commercio equo solidale, etc… Ed è importante la realizzazione finale del compito di realtà perché l’alunno, mettendo in gioco le competenze acquisite, interiorizza il messaggio di cambiamento e diventa un cittadino attivo che opera ai fini della sostenibilità e della tutela dei diritti umani. La scuola, dunque, riveste un ruolo importante nella formazione dei cittadini del domani e a questa sua funzione potrà adempiere solo realizzando una didattica interdisciplinare per competenze”.

 Il 30 novembre è stato pubblicato un testo della Professoressa Carpentieri, edito dalla casa editrice Loescher, Proposte di uda interdisciplinari per il triennio, rivolto ai docenti delle scuole secondarie di secondo grado. Il testo vuole essere una guida all’insegnamento dell’educazione civica attraverso la progettazione di UDA trasversali che coinvolgono sia le discipline di area generale sia quelle di indirizzo e professionalizzanti, come lei stessa ci spiega. Il lavoro proposto, pensato per l’Istituto Alberghiero, presenta modalità di progettazione e di valutazione, che, insieme ai contenuti illustrati, possono essere un valido modello di riferimento per tutti i docenti degli istituti superiori e dei licei.

Vuole suggerire come possono essere utilizzate al meglio le Uda interdisciplinari dai docenti al fine di superare le specificità della propria disciplina e di raggiungere obiettivi condivisi?

“Il testo si suddivide in due parti: in quella iniziale viene spiegata per linee generali la modalità di progettazione di un’uda interdisciplinare e sono esposte in sintesi i contenuti principali delle linee guida di educazione civica. La seconda parte illustra minuziosamente cinque unità di apprendimento per annualità (di cui tre presenti nell’espansione multimediale). Per ciascuna proposta è presente una traccia del percorso, una serie di documenti allegati, un ricco apparato bibliografico e sitografico di riferimento, una rubrica di valutazione (anche con le competenze da raggiungere in ed.civica) e la scheda da somministrare agli studenti con la spiegazione delle attività che si accingeranno a svolgere. Quasi tutte le UDA, infine, sono corredate da approfondimenti iconografici con la relativa proposta di verifica”.