Un vasto programma per l’Italia: come recuperare e spendere bene 100 miliardi

di Sergio Sgorbati

Dal nostro collaboratore prof. Sergio Sgorbati, autorevole esperto di materie ambientali, sulle quali ci ha inviato importanti contributi, riceviamo un forte appello alla classe politica a ricavare dal recupero dell’enorme evasione fiscale (100 miliardi) le risorse necessarie ad affrontare e risolvere i principali problemi che da sempre assillano il nostro Paese.

Un inarrestabile declino

In base alle valutazioni delle principali agenzie nazionali e internazionali (CE, OCSE, Banca mondiale, Invalsi, Confindustria etc.) l’Italia come sistema paese appare destinato a un progressivo declino. Fra le motivazioni più importanti, alcune delle quali strettamente collegate: decrescita della natalità, con conseguente invecchiamento della popolazione, aggravata dall’espatrio dei giovani migliori; bassa produttività con bassi stipendi e pensioni; enorme debito pubblico ed evasione fiscale, due poco invidiabili primati nella CE; giustizia lenta e inefficiente; attività commerciali e finanziarie invase dalla criminalità organizzata; istruzione e servizi pubblici non all’altezza di un paese sviluppato, per citare le problematiche più importanti.

La situazione politica

Tutte le forze politiche di destra e di sinistra che hanno governato l’Italia nei passati decenni non sono riuscite a porre rimedio a nessuno dei problemi precedentemente citati che nel frattempo hanno continuato ad aggravarsi. Oggi, d’altra parte, sarebbe impossibile assegnare a una parte politica la superiorità ideologica adeguata a governare con maggior efficienza il sistema paese, come conseguenza dello smarrimento dei vecchi principi delle destre e sinistre storiche, avvenuto con la profonda trasformazione della società. A questo proposito, è bene sorridere, ricordando la famosa satira nella canzone di Giorgio Gaber del 1994 che aveva già intuito il mutare delle tendenze.

Il reperimento delle risorse

Per arrestare il declino e promuovere un nuovo sviluppo economico e sociale è necessario avere a disposizione per molti anni un’enorme quantità di risorse da gestire in modo adeguato a risolvere gli altrettanto enormi problemi. I fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), pur ingenti, ammesso e non concesso che siano completamente attribuiti e utilizzati, hanno scopi ben determinati e una durata temporale (2026). Il paese, per cercare di risolvere i problemi sopra esposti, ha bisogno di risorse ingenti e permanenti per decenni.

L’unica possibilità di avere a disposizione ingenti e costanti risorse per cambiare il deprimente destino involutivo del paese è quello di recuperare gran parte dell’immensa evasione fiscale, stimata in più di cento miliardi di euro all’anno. Se si spulciano le dichiarazioni dei redditi, gli autonomi (imprenditori, commercianti, artigiani, professionisti), denunciano redditi ridicoli, spesso al di sotto di quelli dei loro dipendenti. Una forza politica dovrebbe avere il coraggio di formulare un programma di governo che abbia alla base il recupero di grande parte dell’evasione fiscale, nella convinzione che gli italiani onesti che pagano tutte le tasse siano essenzialmente, ma nono solo, dipendenti e pensionati a reddito fisso e cioè la maggioranza degli elettori.

Dal punto di vista tecnico, con l’incrocio delle banche dati e l’AI (intelligenza artificiale), oggi dovrebbe essere possibile avere un quadro aggiornato e veritiero del patrimonio e degli obblighi fiscali di tutti i contribuenti. La stessa tecnologia dovrebbe poter distinguere i ricchi evasori seriali dalla cospicua percentuale di lavoratori autonomi e piccoli imprenditori che non sono in grado di pagare le tasse in seguito all’esiguità e discontinuità dei loro proventi. Per questi soggetti il fisco dovrebbe dilazionare e agevolare il più possibile il pagamento del dovuto. Ai ricchi evasori seriali che, sottraendo risorse alla comunità, hanno accumulato ingenti beni mobili e immobili, verrebbe chiesto di versare il dovuto, con sanzioni pecuniarie molto elevate, tali da rendere poco conveniente l’evasione e, nei casi più gravi, il carcere, come avviene nella maggior parte dei paesi avanzati.

L’impiego delle risorse recuperate

Recuperare cento miliardi di tasse evase all’anno (l’equivalente di tre-quattro finanziarie) permetterebbe di affrontare nel tempo gran parte dei problemi del paese e rilanciare la sua crescita economica e sociale. D’altra parte, il consenso elettorale della forza politica che propone una simile iniziativa dovrebbe derivare da un solenne impegno preso con gli elettori: per legge, metà del recupero delle somme evase è destinato a diminuire l’IRPEF di tutti i redditi, dipendenti, pensionati, autonomi, con un cospicuo, immediato aumento delle retribuzioni. Aumentare le retribuzioni equivale ad aumentare i consumi, rimettendo in moto molte attività produttive. Un altro atto legislativo dovrebbe impiegare l’altra metà del recupero dell’evasione alla diminuzione costante del debito pubblico. Di fronte a un simile impegno, la fiducia dei mercati finanziari nel nostro paese salirebbe fino a equiparare il nostro rischio a quello dei paesi più virtuosi e quindi con uno spread (differenza di rendimento fra i nostri titoli di stato e quelli tedeschi) tendente a zero. Questo equivale a risparmiare decine di miliardi di euro all’anno di interessi per finanziare il debito pubblico.

Queste sono le risorse necessarie da investire per l’istruzione, la ricerca, la sanità, per assicurare migliori pensioni alle future generazioni, migliorare il trasporto pubblico e i servizi sociali, fornire alla giustizia l’organico e i mezzi per velocizzare i processi, fornire alle forze dell’ordine strumenti aggiornati per combattere la criminalità organizzata etc.

Risorse adeguate sono anche necessarie per garantire la transizione energetica verso le fonti rinnovabili e l’abbandono dei combustibili fossili, per diminuire l’inquinamento dell’aria e delle acque, per limitare il consumo di suolo e intervenire sul dissesto idrogeologico del paese, in relazione ai prevedibili, disastrosi cambiamenti climatici.

Non so se ci sarà mai una forza politica in grado di proporre un simile programma alla maggioranza degli italiani, basato sull’unica possibilità di reperire risorse sufficienti per migliorare la situazione del paese. Alla lunga, questo è un programma che potrebbe tornare utile anche agli evasori, ai quali si chiederebbe solo di pagare il dovuto (meno tasse anche per loro), in cambio della prospettiva di vivere in un paese più pulito, più solidale, con servizi pubblici più efficienti, meno povero, più sicuro con minore criminalità.

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