
Prof esperto escluso dal concorso
Riceviamo e volentieri pubblichiamo le considerazioni di un docente esperto “bocciato” al concorso.
Mi hanno scartato allo scritto per il concorso docenti, classe 033 tecnologia scuola media, Regione Lombardia.
Alle medie aiutavo il professore di applicazioni tecniche a preparare l’attività didattica manuale; al liceo avevo un voto alto “d’ufficio” in fisica perché preparavo gli esperimenti e li spiegavo direttamente ai miei compagni; ho organizzato 10 incontri di cineforum illustrando 10 cortometraggi scientifici della ESSO – PSSC; all’università di Architettura di Venezia, all’età di 20 anni, ho avuto 30 e lode nell’esame di fisica moderna e ho scritto un saggio sulla relatività speciale di Einstein che è stata poi inserita in un testo universitario specifico; ora possiedo un laboratorio sperimentale (con 4 settori operativi chimico-grafico-elettronico-informatico) ove modello sculture di luce e quadri tridimensionali riuscendo a lavorare vari metalli, legno ed essenze, vetro, plaxiglas, plastiche, laminati e argille plasmabili, oltre che sperimentare i viraggi degli acidi sui metalli, fabbricarmi carte speciali e assemblare circuiti elettronici per pilotare in PWM i led ad alta resa (questo per dire che agli allievi potrei anche preparare esperimenti e illustrare materiali e procedimenti di lavorazione).
Inoltre, essendo figlio di un insegnante, ho ereditato quasi 50 testi di pedagogia; sono stato commissario d’esame di tecnologia e ho anche insegnato disegno tecnico alla scuola serale nello stesso istituto in cui ha insegnato mio padre per quasi 40 anni.
Invece il sistema di valutazione della scuola italiana ha stabilito, mediante 3 quesiti, due dei quali ambigui e troppo ampi per poterli sviscerare nelle 20 righe concesse, che io non sono all’altezza neanche di sostenere una delle 2 o 3 prove successive di avanzamento.
Ricapitolando: richiedono al candidato 4 o 5 prove impegnandolo da dicembre a giugno e se le passa tutte entra in graduatoria per 47 posti “in tutta la Lombardia” (quindi potrebbe finire anche a Sondrio e doverci rimanere per almeno 5 anni prima di poter chiedere l’avvicinamento), poi “forse” riuscirà a lavorare entro due anni (con tutti i dubbi e le perplessità inerenti non solo alla copertura finanziaria ma soprattutto al dimezzamento dei pensionamenti derivanti dalla Legge Fornero) per un impegno gravoso a fronte della paga poco più alta di quella di un operaio specializzato.
Ecco i problemi della scuola italiana: un gravissimo e colpevole distacco dalla realtà!
La commissione ti elimina e non si chiede se sia il caso, che so, di verificare con un colloquio se hanno commesso una leggerezza e che, per il bene della scuola, sia auspicabile un qualsivoglia ravvedimento.
Mi viene il mente l’articolo del Corriere apparso questa estate di quel dottorando in informatica della Normale di Pisa che gli ottusi boiardi accademici avevano isolato e scartato e che poi è stato accolto a braccia aperte a Londra riuscendo ad inventare un programma innovativo che previene i crash degli algoritmi complessi che è stato valutato di un valore pari a svariati milioni di sterline (a vantaggio ovviamente dell’Inghilterra). E la lista è lunghissima… la scuola italiana è così: spende tante risorse per istruire in qualche modo i giovani e poi, per tante ragioni, quando è il momento di raccogliere i frutti se li lascia scappare…
Per fortuna io conosco le mie capacità e ho tante frecce nella mia faretra per lasciarmi abbattere sia da assurde e paradossali regole valutative sia da commissioni di giudici frettolosi di eliminare candidati: potrò sfruttare meglio il mio tempo e le mie abilità e quando qualcuno mi chiederà a cosa fosse dovuto il mio successo (spero, futuro) risponderò “alla inadeguatezza della sistema scolastico italiano”.
Perdonate ancora lo sfogo: non sono amareggiato per me, quanto più non solo per mia madre che ci teneva particolarmente che avessi una sicurezza lavorativa, ma soprattutto per i miei nipoti che sprecheranno tanto tempo nell’illusione di ricevere un’adeguata istruzione spendibile nel mondo reale.
Claudio Vecchi
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