Prof a chiamata diretta/2. Un percorso a tappe forzate

L’Università, alla quale viene attribuito il compito di definire la politica delle risorse umane, assume un ruolo decisivo nella strategia di formazione degli insegnanti. Agli organismi universitari si chiede di “reinventare” il ruolo dei docenti, ma anche le forme per esercitarlo.
Questo obiettivo politico incontra un limite nella non ancora decisa configurazione del secondo ciclo e nella mancata riconsiderazione degli assetti e delle competenze istituzionali derivanti dalla riforma costituzionale attuata con la legge 3 novembre 2001, n. 3.
Sarà interessante vedere quali misure saranno adottate, in mancanza del piano programmatico di investimenti finanziari fermo all’approvazione preliminare del Consiglio dei Ministri del 12 settembre 2003. Per partire davvero con il 2007-2008 è necessario che il decreto legislativo venga varato al massimo entro la fine del 2004 e che i connessi provvedimenti amministrativi siano assunti entro i successivi due-tre mesi (la CISL scuola ne ha individuati almeno 14: www.cislscuola.it). Un percorso a tappe forzate che per la complessità della materia e la pluralità dei soggetti istituzionali coinvolti richiede condivisione, consenso e partecipazione. Requisiti non agevoli da realizzare per le numerose questioni di metodo e di merito sollevate, non solo dalle forze sindacali ma anche da tutto l’arco delle forze politiche.