Primi fuochi di sbarramento a difesa della riforma Moratti

La formula, apparentemente innocua, della rimodulazione dei tempi di attuazione della riforma del secondo ciclo non è passata inosservata nella Casa delle Libertà, dove il senatore di AN, Giuseppe Valditara, non ha perso tempo nel lanciare il grido d’allarme per quello che ritiene già un primo attacco alla riforma Moratti.
Secondo il responsabile del dipartimento scuola di Alleanza Nazionale, infatti, “lo stop all’attuazione del secondo ciclo della riforma Moratti prelude ad un tentativo di modificare la legge stessa” che fa prospettare “una scuola più debole e meno formativa“.
Ovviamente è il biennio iniziale e l’obbligo fino a 16 anni che preoccupano Valditara, che giudica l’ipotesi del biennio di orientamento ai licei una “sciocchezza che ricorda Berlinguer“.
Il liceo unico o qualche suo surrogato fino a 16 anni, indebolisce la preparazione per l’università e non dà un’adeguata formazione a quei giovani che vogliano costruirsi una carriera professionale – aggiunge l’esponente di An – sostenendo che “si prospetta un futuro peggiore per i nostri figli“.
Valditara annuncia, quindi, una decisa difesa della legge Moratti a cominciare ovviamente dal Senato, passaggio critico per l’approvazione dei provvedimenti del Governo.
Per il senatore di AN, inoltre, i pericoli maggiori vengono dal sottosegretario Mariangela Bastico, “vero artefice della controriforma che si è distinta negli ultimi anni per un tentativo di regionalizzazione della scuola italiana, peraltro bocciato dalla Corte costituzionale, che farebbe impallidire la devolution“.