Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Prima prova Invalsi nelle scuole primarie. Con qualche critica

Oggi prove di lettura e italiano nelle seconde e quinte della scuola primaria.

Per il secondo anno consecutivo l’Istituto per la valutazione del sistema di istruzione (Invalsi) rileva i livelli di apprendimento di alunni del primo ciclo con test per italiano e matematica. Rispetto allo scorso anno, le scuole hanno l’obbligo di partecipare alla rilevazione.

Si comincia oggi con gli alunni delle seconde e quinte classi della scuola primaria, statale e paritaria, che dovranno affrontare test per rilevare le loro competenze in lettura e italiano. Martedì 11 maggio gli stessi alunni affronteranno le prove di matematica.

Giovedì prossimo, 13 maggio, sarà la volta degli studenti delle prime classi di scuola secondaria di I grado, chiamati a sottoporsi alle prove di italiano e matematica.

Si tratta di una operazione importante, non solo sotto l’aspetto organizzativo (circa un milione e 600 mila alunni coinvolti), perché è finalizzata a migliorare la qualità del sistema di sitruzione. Gli esiti delle rilevazioni saranno infatti restituiti alle scuole per una opportuna autovalutazione in funzione del miglioramento dell’offerta formativa.

L’operazione è stata preceduta da alcune polemiche sollevate da associazioni degli alunni dislessici, in quanto ai ragazzi affetti da disturbi specifici di apprendimento (DSA) non verranno concesse misure compensative (maggior tempo per le prove, uso di strumenti, ecc.), in quanto, secondo l’Invalsi, le prove non servono a valutare gli alunni, ma le scuole. Proprio per questo i test dei ragazzi con DSA o con disabilità non verranno considerati utilmente per la valutazione complessiva della scuola.

Una giustificazione, quella dell’Invalsi, che non è piaciuta a diversi genitori di alunni dislessici che hanno ritenuto discriminante la modalità di svolgimento delle prove. 

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