Prende forma il libro di testo ‘post-riforma’

Si va chiarendo il quadro sui libri di testo del dopo Riforma Moratti. Dall’ultimo incontro tra MIUR ed editori (questa volta era presente anche il sottosegretario Aprea) sono emersi alcuni punti fermi.
Tanto per cominciare nell’anno scolastico 2004/2005 si partirà per l’intero ciclo della scuola primaria e per il primo anno della scuola secondaria di primo grado. E questo, in un panorama caratterizzato da molta confusione sulla decisioni da assumere, costituisce un primo punto fermo.

Per quanto riguarda poi i contenuti, il riferimento sono le Indicazioni Nazionali che accompagnano il Decreto Legislativo, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 12 settembre scorso.
In particolare la nuova scuola elementare avrà un libro unico per i primi tre anni per passare in quarta e quinta a due testi: uno per i linguaggi e uno per le discipline. Quest’ultimo potrà essere suddiviso a sua volta in due volumi: uno per storia e geografia e l’altro per matematica e scienze.
Ma per la verità per le classi quarta e quinta i testi sono stati adottati già nello scorso mese di maggio per cui gli editori non dovranno predisporre nuovi testi bensì intervenire sugli stessi per quanto riguarda la storia e la geografia (le Indicazioni nazionali propongono una nuova scansione).

L’inglese, come si sa, è obbligatorio fin dalla prima: sarà un volumetto a parte con un numero prestabilito di pagine e sarà gratuito per gli alunni.
Un’ultima annotazione: il costo complessivo e il numero totale delle pagine della nuova dotazione libraria per l’intero quinquennio della scuola primaria resterà invariato rispetto a quanto previsto per l’anno scolastico 2003/2004.

Mentre insomma si delineano le caratteristiche dei nuovi libri di testo, resta aperta la questione dell’educazione alla lettura, che le Indicazioni nazionali non approfondiscono, mentre in altri paesi, come in Francia, la lettura dei libri per ragazzi diventa materia di studio. Un divario da colmare, un tema troppo importante per essere trascurato, sul quale torneremo.