Adozione libri di testo, tra complessità e diritti

In questi giorni si stanno completando gli invii degli elenchi dei libri di testo per il prossimo anno. La scadenza formale era il 7 giugno ma ancora le segreterie di molte scuole stanno inviando codici di libri sul sito dell’associazione italiana editori, l’Aie. L’operazione è particolarmente complessa nelle scuole composte da numerose classi ed è complicata ancora di più dal sottodimensionamento degli uffici di segreteria, quasi sempre insufficienti, per numero di personale, per svolgere i mille lavori che si prospettano ogni giorno nelle scuole. La scelta dei libri viene chiaramente deliberata in collegio dei docenti, a maggio, in base alle richieste dei singoli insegnanti veicolate attraverso i consigli di classe e di interclasse. Al dirigente scolastico spetta ovviamente la vigilanza sulle modalità di scelta, affinché siano espressione della libertà di insegnamento e dell’autonomia professionale dei docenti, e nel rispetto dei vincoli normativi. 

L’AIE, per aiutare le scuole, mette a disposizione il catalogo aggiornato relativo ai libri di testo proposti per l’anno scolastico 2022-2023, da consultare on-line: bisogna inserire il codice ISBN, comunicato dai docenti alla segreteria, autore e titolo. Operazione semplice, se non fosse che spesso alle segreterie arrivano codici sbagliati o inesistenti, a volte riferiti anche a libri fuori commercio ai quali alcuni docenti si sono particolarmente affezionati  e che vorrebbero riproporre nei secoli dei secoli. 

Come noto, l’AIE, in accordo con il Ministero dell’Istruzione, raccoglie e organizza i dati relativi alle adozioni scolastiche a livello nazionale. I dati sono cosi a disposizione delle famiglie che desiderano consultarli e  disponibili ai diversi operatori del mercato dell’editoria scolastica. La raccolta dei dati relativi alle adozioni delle scuole italiane è fatta in base alle informazioni che le scuole di ogni grado – sia pubbliche che statali – comunicano all’Associazione a seguito delle delibere sulle adozioni dei diversi collegi docenti. 

Il Ministero fissa i tetti di spesa  dell’intera dotazione libraria necessaria per ciascun anno della scuola secondaria di primo e secondo grado, nel rispetto dei diritti patrimoniali dell’autore e dell’editore, tenendo conto della riduzione dei costi dell’intera dotazione libraria derivanti dal passaggio al digitale e della disponibilità dei supporti tecnologici. Il collegio dei docenti può motivare l’eventuale superamento del tetto di spesa consentito entro il limite massimo del 10%.   Ai sensi dell’articolo 15, comma 2, del decreto legge 25 giugno 2008, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e ss.mm., i collegi dei docenti possono confermare i testi scolastici già in uso, ovvero procedere a nuove adozioni per le classi prime e quarte della scuola primaria, per le classi prime della scuola secondaria di primo grado, per le classi prime e terze e, per le sole specifiche discipline in esse previste, per le classi quinte della scuola secondaria di secondo grado.

Particolare attenzione va posta nel caso di alunni non vedenti o ipovedenti: bisogna richiedere tempestivamente ai centri specializzati la riproduzione dei libri di testo, in  base all’articolo 1, comma 2, del decreto del Ministero per i beni e le attività culturali del  14 novembre 2007, n. 69,  con dispositivi di lettura idonei per gli ipovedenti, la sottotitolazione delle opere e dei materiali protetti visualizzabili e comunque la trasformazione in un formato elettronico accessibile con le tecnologie assistite, secondo quanto previsto dalla legge 9 gennaio 2004, n. 4, recante disposizioni per favorire l’accesso alle persone con disabilità agli strumenti informatici.

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