Precari/2. Paghiamoli con una ‘tassa di scopo’

Dei costi elevati che richiederebbe l’operazione di stabilizzazione dei 200.000 precari si rende ben conto l’on. Bertinotti, che infatti propone di “introdurre una tassa di scopo il cui ricavato dovrebbe essere interamente investito in formazione“.
Chi pagherebbe per le riforme scolastiche e per la definitiva eliminazione del precariato? Il segretario del PRC non ha dubbi: “non uso il termine patrimoniale per non scatenare polemiche, ma sarebbe opportuno. Insomma ci vorrebbe un sistematico attacco alla rendita”. E magari anche una significativa riduzione del bilancio della Difesa, sostiene Bertinotti, che potrebbe derivare per esempio dal ritiro delle truppe italiane dall’Iraq.
L’ipotesi di una patrimoniale pro precari (o più ampiamente pro scuola: Bertinotti chiede che l’obbligo scolastico, con una formazione unitaria, sia portato a 18 anni per tutti) è stata subito respinta, per conto del governo, dal ministro per lo Sviluppo e la coesione territoriale Micciché, e chissà che ne pensano i maggiori partiti dell’Unione.
D’altra parte, va riconosciuto all’on. Bertinotti il coraggio di aver formulato una proposta concreta per affrontare il problema degli ingenti costi delle riforme scolastiche, ivi comprese le spese per il personale. Ma una domanda sorge spontanea, da rivolgere però all’attuale maggioranza: dove sono finiti i soldi del piano finanziario legato alla legge 53? Giacché lì i soldi erano previsti, ma… chi l’ha visti?