
Precari: stabilizzazione sì, concorsi no
I precari della scuola, riuniti in coordinamento (Cps) hanno scritto al ministro Profumo chiedendo investimenti per l’istruzione e rifiutando riforme.
Dopo aver ricordato, con valutazione negativa, i tagli operati dal precedente Governo con effetti di complessivo “impoverimento dell’offerta formativa”, i precari hanno presentato le loro richieste al nuovo responsabile dell’istruzione.
“Al governo esprimiamo la nostra preoccupazione circa i provvedimenti presi a dispetto dei principi proclamati”, dicono gli insegnanti precari che indicano, in chiusura, le loro priorità:
– individuazione di un piano straordinario di finanziamenti alla scuola pubblica statale;
– stabilizzazione in tempi brevi del personale precario;
– inserimento dei neo-abilitati all’interno delle graduatorie ad esaurimento attualmente vigenti;
– netto rifiuto della proposta recentemente avanzata dal ministro di bandire un concorso a cattedre: l’eventuale numero di posti è irrisorio se paragonato a quello degli aspiranti;
– abolizione della norma che riconduce obbligatoriamente tutte le cattedre nella scuola a 18 ore;
– rifiuto di uno strumento di valutazione di insegnanti e scuole come i test Invalsi;
– rifiuto del piano di dimensionamento delle scuole.
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