Precari, rabbia e clamorose proteste

In questi giorni quasi tutti i quotidiani riportano le iniziative, dislocate in varie città, dei precari che protestano per la consistente riduzione delle nomine attesa per il nuovo anno scolastico.

Le azioni più clamorose si sono avute in Campania: a Benevento 7 insegnanti precarie con 10 anni di contratti a tempo alle spalle sono salite sul tetto dell’ufficio scolastico, minacciando di restarci finché non otterranno garanzie. A Caserta, marito e moglie rimasti senza posto di lavoro hanno scavalcato una finestra dell’ufficio scolastico provinciale minacciando di lanciarsi nel vuoto.

A Trapani, qualche giorno fa, gruppo di insegnanti ha occupato per alcune ore i locali dell’Usp e, mentre a Venezia, lo scorso 25 agosto, si è tenuto un sit-in di docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari).

A Palermo, due assistenti tecnici (di laboratorio) rimasti senza contratto stanno facendo lo sciopero della fame, e hanno rifiutato il ricovero in ospedale consigliato dai medici del 118.

Per domani inoltre a Milano e Torino, i precari hanno in programma due iniziative ad alto impatto mediatico: nel capoluogo meneghino i prof si incateneranno davanti all’ufficio scolastico provinciale, “fino al ritiro dei tagli”, mentre nella città della Mole é in programma un sit-in all’Usp dalle 11.30 alle 15, organizzato dai tre sindacati confederali.