Precari: la soluzione che permetterebbe l’immissione in ruolo di una prima quota di vincitori al 1° settembre

In queste ore in Senato si sta definendo l’emendamento al concorso precari, dando attuazione all’accordo di Palazzo Chigi. L’unica cosa certa, per il momento, è il rinvio in autunno della prova scritta non più da svolgere con gli 80 quesiti a risposta multipla già previsti dal bando del concorso straordinario. C’è tuttavia una questione ben più importante della modalità di svolgimento della prova scritta. È quella dell’immissione in ruolo dei docenti precari che si contenderanno i 32 mila posti da assegnare nell’arco dei prossimi quattro anni.

Il bando del concorso straordinario prevedeva l’immissione in ruolo di una prima quota di vincitori (8-10 mila?) al 1° settembre 2020. È possibile confermare tale previsione? Sì. Come?

Con la retrodatazione giuridica della nomina.

Con lo svolgimento del concorso a settembre-ottobre, la correzione degli elaborati e la valutazione dei titoli avverrebbe entro dicembre, e la graduatoria dei vincitori potrebbe essere pronta tra la fine dell’anno e i primi giorni del 2021.

I primi 8-10 mila della graduatoria di merito verrebbero nominati in ruolo a quella data con effetto giuridico della nomina al 1° settembre precedente, e confermati ovviamente nella sede dove stanno prestando servizio.

La retrodatazione giuridica non avrebbe costi aggiuntivi rispetto alle previsioni precedenti.

Gli altri precari inseriti nella graduatoria di merito dei vincitori verranno immessi in ruolo negli anni successivi fino al completo esaurimento dei 32 mila posti previsti.

L’emendamento al Senato andrà in questa direzione?