Concorso precari dopo l’estate e senza crocette. Raggiunto accordo su decreto scuola

Il concorso per i precari si farà, ma dopo l’estate e non sarà un test a crocette. Nel frattempo, i 32 mila docenti di scuola media e superiore entreranno in cattedra a tempo determinato direttamente dalle Graduatorie d’istituto, che dovranno essere aggiornate secondo nuove modalità. E dal primo settembre saranno a disposizione della scuola. L’accordo sulla scuola è stato raggiunto in tarda notte. Azzolina: “Ringrazio la maggioranza: abbiamo raggiunto un importante obiettivo”.

“Vogliamo ridurre il precariato, per dare più stabilità alla scuola, e vogliamo farlo attraverso una modalità di assunzione che garantisca il merito. La proposta presentata stasera dal Presidente del Consiglio va in questa direzione, confermando il concorso come percorso di reclutamento per i docenti”, scrive la ministra Azzolina dalla sua pagina Facebook”.

“È stata anche accolta la richiesta di modificare la modalità della prova, eliminando i quiz a crocette previsti nel decreto sulla scuola votato a dicembre in Parlamento. Saranno sostituiti da uno scritto, in modo da garantire una selezione ancora più meritocratica. Nel frattempo, in attesa di espletare la prova, ci saranno le supplenze dalle graduatorie provinciali che saranno aggiornate con le nuove modalità. Occorre ora lavorare rapidamente – continua Azzolina -, insieme al Parlamento, per tradurre la misura in una norma da introdurre nel decreto scuola, dimostrando che la maggioranza ha a cuore la qualità del sistema di istruzione e, di conseguenza, gli studenti, che ne sono i principali protagonisti”.

“Stiamo rispondendo anche ad una precisa richiesta delle famiglie che vogliono, a ragione, certezze sulla qualità del nostro sistema di istruzione e sul suo futuro. Le scelte che facciamo oggi avranno infatti ripercussioni nei prossimi anni. Abbiamo 78 mila insegnanti da assumere nel primo e secondo ciclo fra concorsi ordinari e concorso straordinario. Fra gli aspiranti anche migliaia di giovani che si preparano da tempo e vogliono avere la loro occasione per cominciare ad insegnare. Sono numeri importanti e dobbiamo fare presto. La scuola ha bisogno di stabilità e programmazione. In passato tutto questo è mancato. Possiamo davvero voltare pagina – conclude la Ministra -. E farlo nell’interesse dei nostri ragazzi”.