Precari e sissini. Venenum in cauda

Il DDL che doveva porre termine, nelle intenzioni dei partiti della maggioranza, alla lunga guerra tra precari e sissini, non è servito ad appianare le polemiche. Anzi, una coda velenosa di reciproci risentimenti e sospetti sta accompagnando l’iter parlamentare del provvedimento, che non appare peraltro né rapido né facile. Nelle scorse settimane si è ascoltata la protesta dei sissini, a difesa della loro più lunga e più compiuta formazione professionale. Ora è la volta dei precari “storici”, che paventano manovre ai loro danni.

“Ogni giorno di rinnovata disoccupazione i docenti precari prestano attenzione a tutto ciò che si muove intorno al progetto delle cosiddette ‘alte professionalità’”. Un progetto che secondo il MIIP (Movimento Interregionale Insegnanti Precari) ha l’obiettivo, neppure tanto nascosto, di favorire la creazione di un’aristocrazia di “superdocenti specializzati”, formati nelle SSIS e protetti sul piano politico dal sottosegretario Aprea e su quello sindacale dall’ANP, organizzazione storica dei presidi, recentemente apertasi anche alle “alte professionalità” (per adesso vicepresidi, presidi incaricati e docenti comandati). E’ quanto si legge in un documento datato 16 ottobre, pubblicato nel sito del MIIP (www.precari.org).

Ad alimentare i sospetti dei precari è il fatto che l’ANP si sta impegnando, in vista della elezione delle RSU, in un fitto calendario di manifestazioni pubbliche in tutta Italia, in concorso con l’ANQUAP (Associazione Nazionale Quadri Amministrazioni Pubbliche) e con la partecipazione anche dell’ANIEF – Associazione Nazionale Insegnanti ed Educatori in Formazione – che comprende gli specializzati SSIS.