Precari, Barbacci (Cisl Scuola): ‘Come risolvere i problemi sollevati dall’Ue’
La segretaria generale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci, ha commentato con preoccupazione la recente notizia del deferimento dell’Italia da parte della Commissione Europea alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, relativa a possibili infrazioni sull’abuso di lavoro precario e sulla discriminazione nei confronti dei docenti a tempo determinato. “Non sono purtroppo una novità le questioni su cui, a quanto si apprende dagli organi di informazione, si potrebbe avviare una procedura di infrazione sull’abuso di lavoro precario”, ha dichiarato Barbacci. “Chi lavora con contratti a tempo determinato non si vede riconosciuta la progressione di anzianità prevista per il personale di ruolo”.
Secondo Barbacci, questa situazione non è solo una questione burocratica, ma un tema centrale per il futuro della scuola italiana. “È una fattispecie già oggetto di contenziosi, sostenuti anche dalla CISL Scuola, che hanno visto soccombente l’Amministrazione. Il principio della non discriminazione è peraltro alla base della norma che ha previsto di estendere la card docenti anche ai supplenti annuali”.
La segretaria ha messo in evidenza l’urgenza di risolvere queste problematiche, sottolineando che “si tratta ora di vedere in che modo governo e parlamento daranno seguito alle decisioni che assumerà la Corte di Giustizia, mettendo fine alla latitanza che si è registrata rispetto a precedenti richiami”.
Un aspetto che Barbacci definisce “ai limiti del paradosso” riguarda il ruolo della Commissione Europea, la quale, pur avviando la procedura di infrazione, si è opposta a soluzioni legislative che potrebbero migliorare il reclutamento. “Imponendo di fatto di procedere con modalità di reclutamento fallimentari, esse stesse fonte di ricorso inevitabile al lavoro precario, in assenza di alternative da noi indicate, ma respinte ‘perché l’Europa non vuole’”.
Sebbene sia difficile calcolare i costi economici di questa situazione, Barbacci ha ribadito la necessità di potenziare le risorse per il prossimo contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) del comparto scuola. “Sull’abuso di lavoro precario, siamo di fronte anche a una questione non nuova, che in passato vide addirittura il tentativo di risolvere il problema scaricandone le conseguenze sui diretti interessati”, ha affermato, aggiungendo che “dando per scontato che non possa essere questa la risposta, ho solo da ribadire richieste che stiamo facendo da tempo”.
Le richieste includono la stabilizzazione dei posti in organico, la rimozione delle disposizioni che ostacolano le assunzioni su posti vacanti e la revisione del sistema di reclutamento. Barbacci ha evidenziato che “superare la precarietà prolungata sarebbe in realtà la chiave per risolvere positivamente, in un colpo solo, le due questioni oggetto di infrazione”.
Infine, ha annunciato che nell’incontro con il ministro previsto per martedì, “non mancheremo certo di porre sul tavolo anche questi temi”, confermando l’impegno della Cisl Scuola nel rappresentare le istanze dei lavoratori e nel cercare soluzioni concrete per un futuro più stabile e dignitoso per il personale docente.
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