Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Prato laboratorio di integrazione

In una comunità multi – etnica come quella di Prato, in Toscana, dove la percentuale di studenti orientali è altissima per il grande impiego della manodopera cinese soprattutto nel settore manifatturiero, molta attenzione è prestata alle diete speciali ed a quelle motivate per particolari motivi etico – religiosi.

Una referenza particolarmente viva nel regime alimentare adottate nelle mense scolastiche del capoluogo toscano è quella relativa alla certificazione di qualità degli alimenti. Il pasto di qualità – recita infatti il testo ufficiale – deve garantire, oltre ad un equilibrato apporto di nutrienti, le necessarie garanzie igieniche e l’impiego di alimenti con caratteristiche merceologiche che assicurino uno standard di qualità corrispondente a quanto previsto nel capitolato, che è il contratto stipulato con la ditta che si è assicurata la fornitura dei generi alimentari per le strutture comunali.

Nel Capitolato sono contenuti, per ciascun prodotto, le schede merceologiche che definiscono la qualità sulla base di precisi parametri igienici, nutrizionali, organolettici e merceologici. Proviamo a indicare alcuni degli standard qualitativi richiesti. La pasta sarà di Grano Duro e di produzione nazionale (prevista anche fornitura biologica); pane toscano proveniente da Agricoltura Biologica; Parmigiano Reggiano Doc; Yogurt biologico; latte ad alta qualità; Prosciutto di Parma Doc; carni refrigerate la cui produzione deve essere tutta certificata e di provenienza nazionale con indicazione della filiera di produzione; uova di gallina Intere di Categoria A Extra; frutta di stagione proveniente da agricoltura biologica o da produzione a “lotta integrata”; olio extra vergine d’oliva di produzione toscana, sale marino iodato, iodurato in coerenza con le linee della campagna del ministero della Salute per la prevenzione del rischio di patologie del rischio di patologie da carenza di iodio.

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