Pochi i Garanti regionali per l’infanzia

Solo tre Regioni italiane (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Marche) su venti hanno istituito il Garante per l’infanzia e l’adolescenza che vigili sulla promozione ed il rispetto dei diritti dei minori. Il dato emerge dal Rapporto sulle politiche regionali per l’infanzia presentato a Roma nei giorni scorsi in Campidoglio dal Coordinamentro Pidida che riunisce 36 associazioni ed organismi impegnati nella tutela dei diritti dell’infanzia, tra i quali il Centro Studi Minori e Media, Unicef Italia, Amnesty e Save the Children Italia.

Il Garante per l’infanzia è ormai presente nella maggior parte dei Paesi europei, tra i quali Francia, Svezia, Belgio, Danimarca, Spagna e Germania. L’istituzione di tale figura di garanzia è infatti prevista dall’art.4 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e la sua mancanza in Italia è stata più volte rilevata dal Comitato ONU sui diritti dell’Infanzia. ” Da tempo si parla di istituire il Garante dell’infanzia ed adolescenza a livello nazionale e regionale – afferma Isabella Poli, direttore scientifico del Centro Studi Minori e Media – ed al Senato è stato presentato nel 2004 un testo unificato il cui iter legislativo ha incontrato, però, molti ostacoli.

Attualmente otto Regioni hanno approvato una legge istitutiva regionale, ma di queste solo tre hanno dato applicazione alla legge nominando il Garante per l’infanzia. In Toscana, ad esempio, manca ancora la legge istitutiva del Garante e c’è solo un riferimento alle politiche per i minori nella L.R. 412005 sul sistema integrato di interventi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale.