
Piano scuola/2: ma la macchina del Miur ne sa qualcosa?
Tra due giorni, il 3 settembre dunque, a meno di ulteriori rinvii, la lunga attesa per conoscere il piano scuola sarà soddisfatta e potremo conoscere e valutare obiettivi e contenuti di quella complessa proposta destinata – parole del premier – a stupirci.
Ciò che forse non conosceremo, invece, saranno gli autori del piano-scuola: chi materialmente ha elaborato ipotesi e suggerito proposte ai decisori politici.
È una questione – si dirà – di secondaria importanza. È vero. Ma se gli autori sono tutti esterni al palazzo e non fanno parte dei massimi responsabili dell’Amministrazione scolastica, una riflessione, accompagnata da qualche preoccupazione, è d’obbligo.
Risulta, infatti, a Tuttoscuola che i vertici del Ministero dell’istruzione, direttori generali e dirigenza, siano rimasti salvo eccezioni piuttosto, se non del tutto, all’oscuro di quanto si stava elaborando.
A mettere mano ai lavori sembra che siano stati alcuni componenti dei due cantieri messi in piedi alcuni mesi fa e i sei giovani ricercatori che l’ex-ministro Profumo aveva chiamato a elaborare strategie innovative.
Non abbiamo nulla contro gli esperti che svolgono una funzione importante nella ricerca e nell’innovazione in funzione del cambiamento, anzi (e del resto si potrebbe osservare che fino ad oggi non è che le cose siano andate meglio), ma la fattibilità e l’applicabilità delle proposte (anche quelle apparentemente affascinanti) hanno sempre bisogno della verifica e dell’apporto di chi conosce in profondità il sistema, ne sa valutare criticità e potenzialità, ha esperienza amministrativa nella gestione e nella organizzazione.
Il funzionario è in grado, più di altri, di prevedere la riuscita dell’innovazione o il rischio dell’insuccesso. Non avvalersene, come sembra sia avvenuto con il piano renziano, può essere rischioso. Ma a quanto pare ci sarà un’approfondita fase di discussione che consentirà di testare dal punto di vista amministrativo e affinare la fattibilità operativa delle proposte politiche.
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